Con-fine
Mai capirò il tuo limite psichico,
tu confinato nel tuo stato mentale
mi urli un classico:
“Torna al tuo paese”, un inno nazionale.
L’Universo mi contiene senza limiti
in uno spazio abissale
nella quale io vivo e tu mi imiti.
Linee invisibili ti fanno credere
di chi siano centimetri infiniti,
il diverso ti fa fremere
e l’inopportuna paura ha toccato
la tua mente, illuso di comprendere
la sottile linea tra il giusto e lo sbagliato.
Mentre il mondo brucia tu lo tratteggi.
Provo dolore nel mio petto bucato
di fronte a una fragilità che manco reggi,
a causa dei tuoi capricci mondani
la Natura si spegne, ora, mentre leggi.
“Il futuro è in mano ai giovani!”
Mi dicono con un’indifferenza rumorosa
e acuta come i lamenti lontani
di anime in una vita penosa,
la cui colpa è il sociale fallimento.
Tra me e te c’è un terzo che riposa
e ride di questo malcontento,
di cui l’idea alla nostra non è affine.
Il buio di tutti sarà il tormento
o la pace, con speranza e con fine.
Ilham Raffaq, 4U