Un bilancio dei primi mesi della presidenza Trump

Sono ormai trascorsi quattro mesi dall’elezione del presidente Donald Trump e diverse sono state le iniziative da lui adottate. Eccone alcune:
  • immigrazione: subito dopo l’insediamento Trump ha firmato un ordine esecutivo per trasformare la prigione di massima sicurezza di Guantanamo in un luogo nel quale detenere i migranti illegali. Molteplici immagini testimoniano la deportazione di migranti illegali da aerei cargo verso il Messico.
  • cittadinanza: è stato abolito il principio dello ius soli, che garantiva la cittadinanza automatica a chi nasceva sul suolo statunitense.
  • accordo di Parigi: il presidente statunitense ha deciso di abbandonare l’accordo di Parigi redatto nel dicembre del 2015 contro il cambiamento climatico.
  • politiche per la diversità, l’equità e l’inclusione: Trump ha totalmente smontato le politiche e i programmi federali che tutelavano da ogni tipo di discriminazione. Per esempio persone transessuali non possono più arruolarsi nell’esercito. Molti hanno espresso grande preoccupazione davanti a ciò temendo che ci sia un ritorno della segregazione razziale.
  • dazi doganali: sin dal suo primo mandato Trump si è mostrato contrario alle importazioni e pressoché quotidianamente minaccia di introdurre dazi commerciali nei confronti dell’Europa. Oggi 2 aprile, dopo settimane di promesse, entreranno in vigore i cosiddetti “dazi reciproci” nei confronti di tutto il mondo. Ha inoltre introdotto dazi del 25% nei confronti di Messico e Canada e del 10% nei confronti della Cina.

Il 47esimo presidente ha introdotto oltre cento provvedimenti nei suoi primi mesi di mandato. Tra le notizie più controverse circolate è quella relativa al Golfo di Messico: sarebbe stato rinominato, anche se non ufficialmente, Golfo d’America.

Negli ultimi mesi, le scelte del presidente statunitense stanno facendo molto discutere, suscitando sia consensi che critiche. Tuttavia, c’è da riconoscere che queste decisioni siano in linea con la sua visione politica che ha sempre espresso con grande fierezza.

Il presidente Trump continua a inviare un segno deciso e chiaro del suo mandato, sostenendo e realizzando politiche forti e divisive. Se da un lato i suoi sostenitori ritengono queste misure una conferma della leadership, dall’altro lato i suoi oppositori temono che queste scelte possano compromettere la stabilità economica e sociale degli Stati Uniti ma anche di tutto il mondo.
Nei prossimi mesi sarà interessante osservare quali altre iniziative verranno messe in atto e quale sarà il loro impatto globale.

Rahida Osumani (5Les)