La zecca di Maccagno

Inauguriamo, con l'interessante articolo di Alessandro Sist, una nuova sezione del giornalino, indicata dall'etichetta "Storia locale".
Ancora grazie al Prof. Giulio Bellocchio per la bella iniziativa e la costante collaborazione con "L'Angolo del Sereni".

Mappa medievale dei confini del feudo
Nel paese di Maccagno esiste da sempre una leggenda che parla di come il borgo abbia ricevuto il privilegio di battere moneta grazie ad un privilegio dato dall’imperatore Ottone I. 
Questa leggenda racconta che nel 962, dopo un improvvisa tempesta, l’imperatore Ottone I, in pausa da una battaglia contro l’esercito papale, raggiunse il paese di Maccagno dove venne ospitato e servito: dopo questo atto di bontà, l’imperatore concesse a Maccagno il privilegio di feudo imperiale e la possibilità di battere moneta.


Grazie ad alcuni documenti, possiamo dire che
Pianta del XVII secolo della zecca

questa storia dello sbarco dell’imperatore è in realtà falsa: infatti ci sono documenti che testimoniano che nel 986 il paese era ancora diviso in due, la parte inferiore sotto l’influenza della famiglia Mandelli (fedele all’imperatore) mentre la parte superiore facente parte del feudo della 4 valli (Tronzano, Pino, Germignaga, Montegrino, Grantola e Maccagno Superiore).
I primi documenti che testimoniano il feudo imperiale risalgono al 1210, all’epoca dell’annessione di

Maccagno superiore e inferiore da parte dell’imperatore Ottone IV.
Il vero motivo per cui il comune è stato annesso e nominato feudo probabilmente è perché all’imperatore serviva un territorio posseduto da una famiglia fedele a lui come i Mandelli per controllare i comuni circostanti, in particolare il comune di Cannobio direttamente sull’altra sponda del lago, che da poco si era ribellato all’impero.
Il paese rimase poi indipendente per i successivi 800 anni fino a quando venne venduto alla famiglia Borromeo nel 1776 e nel 1798 annesso alla Repubblica Cisalpina da Napoleone Bonaparte.

Come numerose zecche italiane, quella di Maccagno fin dall’apertura iniziò a stampare monete
Stemma della famiglia Mandelli
contraffatte di ogni genere e con quantità di metallo non conformi alle norme. Infatti, quando nel 1668 il privilegio di battere moneta fu revocato, la zecca continuò a coniare monete false in maniera discontinua per parecchi anni. Gli ultimi documenti contenenti informazioni sulla zecca risalgono infatti al maggio del 1873.

Fonti:
“La zecca di Maccagno inferiore e le sue monete”, Alberti libraio editore, Verbania 2003; ilvaresotto.it; luinonotizie.it
                                                                                                            

Alessandro Sist (3^BE)


Riconferma del diritto di feudo imperiale a Giovanni Battista Mandelli risalente al 1621