Gli incontri con Dario di “Teatro periferico” alla scoperta di nuovi linguaggi espressivi

Durante quest’anno scolastico, abbiamo partecipato al progetto di educazione civica “Terre alte, acque basse”; nella seconda parte dell’anno si è sviluppato in un laboratorio teatrale composto da tre incontri, ciascuno dei quali ci ha fatto scoprire un modo diverso di “fare teatro”. Non è stato un semplice corso di recitazione, ma un vero viaggio dentro l’espressività del corpo, della voce e delle emozioni. Grazie alla guida di Dario Villa, abbiamo potuto conoscere tecniche nuove, esplorare i nostri limiti e lavorare in gruppo in un clima di ascolto e collaborazione.


Il corpo e la voce


Nel primo incontro ci siamo concentrati sul corpo e sulla voce come strumenti principali dell’attore. All’inizio eravamo un po’ imbarazzati, ma grazie ad alcuni esercizi semplici e coinvolgenti ci siamo lasciati andare. Abbiamo imparato che ogni gesto, anche il più piccolo, può trasmettere qualcosa. Attraverso giochi, movimenti e momenti di ascolto reciproco, abbiamo cominciato a prendere consapevolezza della nostra presenza scenica. Come ha scritto una studentessa:

"In alcune lezioni abbiamo imparato a toccarci e ad ascoltarci. Ora mi sento meglio e sono capace di ascoltarmi di più."

La performance

La performance è stata una forma di espressione artistica completamente nuova per molti di noi. Grazie alla figura di Marina Abramovic, che utilizza il proprio corpo per esplorare i limiti dell’essere umano, abbiamo compreso meglio il significato di “performance artistica”.

"Lei infatti utilizza il suo corpo come mezzo per esprimere i limiti dell'umano e a volte si spinge oltre la soglia del suo dolore."

Abbiamo scoperto che nella performance il pubblico è parte integrante della scena e che spesso lo spettacolo è improvvisato, senza una vera trama. È un tipo di teatro che unisce creatività e libertà d’espressione:

"La performance è stata l'attività che mi ha colpito di più: univa la creatività con la libertà di espressione, parola e movimento di ognuno di noi."

Il teatro immersivo

Nell’ultimo incontro abbiamo esplorato il teatro immersivo, una forma di spettacolo in cui gli spettatori vivono l’esperienza con tutti i sensi. Camminando in silenzio per le strade di Laveno, abbiamo osservato ed ascoltato ogni dettaglio attorno a noi. Tornati in classe, abbiamo scritto ciò che ci aveva colpito di più e poi, partendo dalle parole dei compagni, abbiamo composto un haiku, una breve poesia di soli tre versi, secondo la tradizione giapponese.


"Mi ha insegnato a non dare nulla per scontato, ad esempio la natura e il contatto con essa. Mi sono lasciata andare mentalmente e mi sono collegata con la natura: è stato molto bello perché mi sentivo libera e connessa con i suoni dell’ambiente."

Abbiamo anche ascoltato un esempio di teatro immersivo ambientato nella Prima Guerra Mondiale, dove gli spettatori, guidati da una voce registrata, attraversavano trincee reali ascoltando testimonianze e lettere dei soldati. È stato un modo potente per immedesimarsi nella storia.

Riflessioni finali

Questo progetto ci ha permesso di conoscere nuovi linguaggi teatrali e di riflettere su noi stessi, sugli altri e sul mondo che ci circonda. Alcuni di noi si sono lasciati ispirare dal teatro immersivo, altri hanno amato la libertà della performance, ma tutti abbiamo scoperto qualcosa di nuovo.

"Credo che questa esperienza, oltre ad arricchirci culturalmente, ci abbia fatto avere una maggior consapevolezza dell’espressività del nostro corpo e della nostra voce."
"Durante l’anno questo progetto è stato uno dei miei preferiti, perché diverso dal solito."
"Il primo incontro mi ha aiutata a superare l’imbarazzo iniziale, il secondo mi ha fatto riflettere sul coraggio, il terzo ha stimolato la mia capacità di osservazione."

Il laboratorio ci ha anche unito come gruppo:

"Credo che in modi diversi questa esperienza abbia arricchito un po’ chiunque, permettendo la conoscenza di aspetti sconosciuti della vita e della storia dei miei compagni di classe."
"Fare queste esperienze serve molto a conoscere gli altri ma anche se stessi."

Questo progetto è stato molto interessante, ci ha permesso di conoscere diversi modi di fare teatro e ci ha portato a scegliere l’attività teatrale da realizzare l’anno prossimo: la performance. Pensiamo infatti sia la forma che ci permetterà di esprimerci al meglio, senza pensare al giudizio degli altri ed inoltre è l’unica forma che non può essere ripetuta perché ognuno si potrebbe comportare diversamente.

"Siamo molto curiosi di sapere come lavoreremo tutti insieme a un progetto artistico come questo, ma sappiamo che la partecipazione di ognuno di noi lo renderà unico."

Classe 2LES