Giornata della memoria 2025: il genocidio armeno, per non dimenticare. La testimonianza della 2Les di Laveno

 Lunedì 27 gennaio, durante la seconda e terza ora, abbiamo assistito ad una conferenza riguardo il genocidio armeno, nella quale Claudia Boldrini, una ex allieva del nostro liceo, esponeva questo avvenimento e in particolare la storia di suo nonno, un sopravvissuto a questa tragedia. Questa conferenza ci ha dato tante nuove notizie, infatti fino a quel momento non eravamo a conoscenza di quanto accaduto, non avendo mai sentito o studiato nei libri di testo nulla di tutto questo. Quindi siamo dell'idea che questa conferenza sia stata molto utile, in quanto ha alimentato le nostre conoscenze e ha sensibilizzato noi tutti riguardo le vittime. Ci ha colpito in particolare quando sono stati raccontati i metodi di tortura che i prigionieri dovevano sopportare, perché, oltre al fatto che queste persone sono state trattate in tale maniera, al giorno d'oggi i loro cari non possono neanche avere la consolazione che questo avvenimento sia riconosciuto da tutti i Paesi. Grazie quindi a Claudia che ci ha spiegato tutto, anche con diverse prove. La speranza è che gli Stati che hanno nascosto le prove dicano veramente la verità su ciò che è accaduto, così che tutto il mondo riconosca questo genocidio per dare consolazione ai parenti delle vittime. 

Claudia ha letto diverse pagine del diario del suo bisnonno e questo, dunque, è una testimonianza diretta che sottintende la verità di questa terribile tragedia che è accaduta e di cui ad oggi non si è molto informati. 

Ciò che emerge dalla lettura è un grandissimo senso di dolore e sofferenza, infatti le persone ogni giorno subivano maltrattamenti fisici, sia loro in prima persona, che i loro cari, e inoltre non avevano nemmeno la possibilità di ribellarsi o piangere per quella persona ormai caduta a terra. Ci ha colpito molto anche il suo racconto delle marce forzate , lunghe ed interminabili camminate, dei profughi, che, in cerca della salvezza, passavano di paesino in paesino per cercare di raggiungere un posto sicuro. Oltre a questo, ci ha stupito anche il vedere, grazie a Google maps, tutto il tragitto che queste disperate persone dovettero percorrere per giungere in una città sicura e poi disperdersi nel mondo. 



ll genocidio armeno fu intrapreso dai Turchi che abitavano l’impero ottomano proprio con lo scopo di creare una popolazione unica, omogenea e compatta, con un’ unica religione, lingua e cultura. Così nella notte del 24 aprile del 1915 i generali e l’esercito iniziarono a prelevare gli uomini armeni dalle loro case per assassinarli, le donne e i bambini iniziarono a subire violenze qualche giorno più tardi, con le prime marce di carovane verso il deserto orientale siriano. E’ importante ricordare quanto accaduto, così da non commettere il medesimo errore e causare grande sofferenza a delle semplici persone. E’ inquietante pensare che tutto ciò sia avvenuto nell'indifferenza totale e che anche davanti a prove evidenti lo Stato turco adotti ancora un atteggiamento di negativismo e di non riconoscimento. Crediamo che sia importante parlare di più di questa tematica e che una maggiore sensibilizzazione possa fare la differenza. 

Classe 2les, Laveno