Alla Scala di Milano sulle note di Mahler: il racconto degli studenti

 

Lunedì 10 febbraio alcuni alunni del Liceo Sereni hanno avuto l’opportunità di vivere una delle esperienze più emozionanti di sempre: assistere ad una prova dell’Orchestra della Scala di Milano. 

La giornata è iniziata alle 8.30 quando il pullman, partito da Luino, è arrivato a Cittiglio, per poi muoversi verso la nostra meta. Una volta giunti in città, ci siamo diretti al teatro, uno dei luoghi più importanti e simbolo della musica.

Alle 11 si sono aperte le porte del teatro e il personale ci ha accolto, permettendoci di accomodarci nei rispettivi posti per aspettare l’inizio della prova. L’architettura del teatro e l’atmosfera solenne hanno colpito tutti gli studenti, affascinando durante l’attesa dell’inizio della prova. 

Quando finalmente l’orchestra ha iniziato a suonare è stato come entrare in un altro mondo a parte: ogni singolo strumento si incastrava alla perfezione con tutti gli altri, ogni nota che componeva la sinfonia veniva eseguita con grande maestria e precisione, ma anche passione e dedizione ed infine il direttore, Daniele Gatti, con i suoi movimenti fluidi ed eleganti riusciva ad amalgamare perfettamente tutti i suoni. Sembrava che il tempo si fermasse, dal violino all’arpa, dal clarinetto al fagotto, ogni suono sembrava un pezzo di puzzle che si incastrava alla perfezione con tutta la melodia.  

Terminata la prova, tutti gli studenti sono tornati all’autobus per poi procedere con il rientro, arrivando a Cittiglio verso le 15.30.

Questa esperienza è stata veramente indimenticabile, ha avvicinato molti ragazzi alla scoperta della musica e della passione che può trasmettere uno strumento musicale, specialmente se suonato con dedizione ed impegno, creando un vero e proprio legame con esso.  


LA SINFONIA: 

La Sinfonia n. 10 in Fa diesis maggiore del compositore e direttore d’orchestra austriaco Gustav Mahler (1860-1911) è stata l’ultima composizione dell’autore di cui è riuscito a realizzare compiutamente solo l’Andante-Adagio iniziale, che è quello che si  esegue normalmente in sede di concerto; in realtà dopo la morte di Mahler sono stati fatti diversi tentativi di portare a termine e strumentare gli altri brani della sinfonia, rimasti allo stato di abbozzo. Tra i vari tentativi quello che a oggi è  il più autorevole, e anche più recente, è certamente quello di Deryck Cooke (versione eseguita alle prove) che ha incontrato una certa fortuna. L’intera sinfonia è composta da cinque movimenti tra cui appunto il I movimento, unico finito, Andate-Adagio, II movimento Scherzo, III movimento Purgatorio, IV movimento Scherzo “Der Teufel tanzt es mit mir” e il V movimento Finale.

Nonostante il lavoro incompiuto è sufficiente l’Andante-Adagio a darci la misura della potenza d’espressione a cui era arrivato Mahler al culmine della sua maturità. E’ un brano veramente apocalittico, formato a mosaico con elementi tematici che vanno dal nobile al banale e che pure si riscattano nella costruzione sinfonica su un livello di sconcertante unità espressiva. Vi sono momenti di intonazione quasi da “pastorale” frammisti a episodi tragici nella loro staticità, certi accordi si direbbero espressionistici. Dopo un inizio affidato alla viola solista, attacca il tema dell’Andante-Adagio, che in seguito va incontro agli sviluppi più impensati e sorprendenti. Si tratta di un brano tormentato, irrequieto e affascinante; Mahler ha concluso la sua parabola di creatore con un lavoro anticipatore, che solo diversi decenni dopo la sua morte è stato possibile comprendere in tutta la sua immensa ricchezza espressiva. 

(Bottega Riccardo, Pellegrini Nicole 3ALav)