Esercizio di meraviglia al Festival della Meraviglia e della Filosofia
Anche quest’anno, fra i laboratori pomeridiani rivolti alle classi del triennio, il Dipartimento di Filosofia ha proposto quello filosofico. Il tema scelto era quello della meraviglia.Nei primi incontri ci siamo domandati cosa fosse la meraviglia, da cosa scaturisse, se fosse possibile non meravigliarci o farlo anche per qualcosa di negativo; e se occorre esercitarsi nella meraviglia. L’obiettivo era quello di creare un elaborato da presentare all’evento conclusivo del progetto “Giovani Pensatori” organizzato dall’Università dell’Insubria.
Abbiamo compreso che esistono dei gradi di meraviglia: all’inizio ci si meraviglia per le piccole cose ebasta poco per stordirsi e avere le “vertigini”, come dice Platone nel dialogo Teeteto. Poi si impara a gestire l’irruzione del meraviglioso e ci si dispone all’aumento delle dose di meraviglia quotidiana. Pertanto si è realizzato un “dialogo socratico” tra chi viene colto dallo stupore estatico di fronte al paesaggio del lago, per esempio, un interlocutore scettico indifferente di fronte agli eventi e alle cose, un filosofo che desidera sapere e resta destabilizzato anche di fronte ad un bambino stupito mentre gioca con le bolle di sapone e uno scienziato.
Il lavoro, arricchito da disegni che illustrano i diversi momenti del dialogo, è stato presentato in occasione del “Festival della Meraviglia” del 18 maggio 2024 a Villa Frua a Laveno e il 21 maggio al “Festival della Filosofia” di Varese.
Jessica Noris (3^U), Sofia Paparelli (3^S), Alessia Raimondi (3^D), Zoe Romano (5^D)