Sostegno e divertimento nel progetto “Fratelli Maggiori”a Laveno

È da qualche anno a questa parte che il Liceo Sereni organizza, in collaborazione con gli Istituti comprensivi di Laveno e di Germignaga, il progetto interculturale di aiuto scolastico a ragazzi stranieri o in difficoltà, soprannominato “Fratelli Maggiori”.

In particolare, i tutor volontari del Liceo Sereni di Laveno si recano, una volta a settimana (il martedì dopo le lezioni, dalle 14:30 alle 16:00), alla scuola secondaria di primo grado G.B Monteggia; lì, a ognuno, viene assegnato un gruppetto di studenti che vengono aiutati nei compiti pomeridiani e nello studio. Inoltre, a supervisionare l’apprendimento, vi sono anche i docenti in servizio presso l’Istituto Monteggia.
L’iniziativa si svolge dal mese di gennaio a quello di aprile, e le ore di tutoraggio vengono contate nelle 90 ore minime del PCTO.

Abbiamo intervistato una studentessa di Laveno che lo scorso anno ha partecipato al progetto, la quale ci ha raccontato la sua esperienza.

Perché ti sei iscritta al progetto?
- Mi sono iscritta a questo progetto per tenermi impegnata e, allo stesso tempo, per essere utile a degli studenti più piccoli e in difficoltà. Inoltre mi è sempre piaciuta l'idea di insegnare. 

Sei riuscita a raggiungere questi tuoi obiettivi?

- Certo, mi sono sentita utile perché stavo impegnando bene il mio tempo, nonostante le difficoltà ad insegnare a ragazzini dai caratteri molto vari, che andavano dai più esuberanti ai più timidi.

A proposito, come ti sei rapportata con gli studenti delle medie?
- Come ho già detto, non è stato facile. Inizialmente ho fatto da tutor a due ragazze molto timide e introverse, che quasi non parlavano. Ho provato a fare battute, parlare dei loro hobby e delle loro passioni, aiutarle nei compiti…ma non sono mai riuscite a sbloccarsi. Dopo poche lezioni infatti non si sono più presentate. 

Come hai reagito? Cos’è successo poi?
- Sicuramente mi è dispiaciuto. Non mi sono sentita utile come mi ero prefissata e nemmeno in grado di aiutarle. Dopo ho fatto da tutor ad un altro gruppo di studenti. 

Con loro com’è andata?
- Loro, al contrario, erano tutti molto esuberanti, attivi ed estroversi. Qui il problema era l'opposto, cioè mantenerli concentrati mentre svolgevamo insieme i compiti o studiavamo. È bastato bilanciare i momenti più scherzosi coi momenti seri, dandogli anche qualche premio quando si comportavano particolarmente bene (come caramelle o carte Pokémon). 

Quindi, tutto sommato, com’è stata la tua esperienza?
- Nonostante la delusione iniziale, il continuo è stato sicuramente bello, difficile ovviamente, ma molto divertente e arricchente. Ho trovato dei ragazzini con tante difficoltà, ma che, con la loro simpatia, non mi hanno fatto pesare neanche un incontro.

Cosa ti ha insegnato il progetto “Fratelli Maggiori”?
- Mi ha abituata a non mollare e a portare pazienza anche nei casi più complessi. Ho sorriso davanti agli errori, correggendoli senza criticare ma comprendendo le difficoltà dei vari studenti, sostenendoli. Inoltre ho capito, anche solo in minima parte, com’è insegnare e la fatica, ma anche la soddisfazione, che ne derivano.

Perché non ti sei iscritta quest’anno, allora?
- Purtroppo non sono riuscita ad iscrivermi quest’anno. Principalmente per motivi organizzativi, legati al mio studio individuale e a varie attività extra-scolastiche che per me erano e sono ancora una priorità. Ma consiglio comunque, se si hanno tempo e voglia, di aderire in futuro al progetto, perché ne vale davvero la pena. 

Beatrice Ferrigato (4^LES)