HA ANCORA SENSO CELEBRARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA? LA RISPOSTA DELLA 4^ALF

Alice e Megan
NON SI PUO' DIMENTICARE LA STORIA

Ritengo che sia ancora significativo ricordare la giornata della memoria, nonostante gli eventi recenti. La giornata della memoria è un momento importante per riflettere sulle tragedie del passato, comprese le atrocità della Shoah. Molti personaggi famosi ci aiutano a ricordare questa giornata, con ad esempio delle canzoni (per citarne una "Auschwitz" di Francesco Guccini), o degli sportivi che si impegnano a combattere chi ancora esprime odio verso gli ebrei (ad esempio in “Coppa d’Asia” durante la partita “Iran-Palestina”, i giocatori Iraniani hanno mostrato solidarietà ai giocatori Palestinesi). È un'occasione per onorare le vittime, commemorare i sopravvissuti e impegnarsi ad evitare che cose simili si ripetano in futuro. Anche se le tensioni e i conflitti contemporanei possono distogliere l'attenzione da questi eventi storici, è ancora più importante mantenere viva la memoria delle vittime della Shoah e di altre tragedie simili. Questo ci aiuta a comprendere meglio le conseguenze dell'odio, della discriminazione e dell'intolleranza, e a lavorare verso una società più inclusiva e pacifica. Inoltre, la memoria della Shoah e delle sue vittime può dare una prospettiva preziosa per affrontare le ingiustizie e i conflitti contemporanei, compresi quelli in Israele e nella Striscia di Gaza. Ricordare le sofferenze del passato può ispirare al miglioramento della tolleranza, del dialogo e della ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti attuali. Quindi, per concludere, anche di fronte agli eventi recenti, è fondamentale mantenere viva la memoria delle tragedie passate e impegnarsi attivamente per un futuro di pace e rispetto reciproco.
(Pietro)

(Annalisa)
TRAME DI MEMORIA: ISRAELE, GAZA E IL FUTURO

In un mondo in continuo cambiamento, la Giornata della Memoria assume un ruolo cruciale, in particolare in seguito ai recenti eventi in Israele e nella Striscia di Gaza, che sono stati teatro di una nuova ondata di tensioni caratterizzata da scontri e violenze di origini diverse, tra cui le tensioni territoriali, le dispute storiche e le sfide socio-politiche.
La Shoah ha un impatto profondo su questi recenti avvenimenti; innanzitutto, quell'immane tragedia ha motivato il movimento sionista, che mirava a creare uno stato ebraico come rifugio sicuro, e ha influenzato la fondazione di Israele nel 1948, che fu percepita come una risposta alla persecuzione e al genocidio subiti durante il regime nazista. Questo contesto storico ha però creato la percezione della necessità di un rifugio e di un’identità nazionale per gli Ebrei, poiché la memoria delle sofferenze passate ha guidato la politica del paese verso un regime di protezione.
D'altra parte, la storia palestinese spesso mette in luce le conseguenze negative della creazione di Israele, come gli sfollamenti e i conflitti territoriali.
(Annalisa)
Quindi, mentre la Shoah ha giocato un ruolo cruciale nella formazione della storia di Israele, la sua memoria può anche diventare un punto critico nei confronti delle diverse prospettive, riguardo alla giustizia e al diritto alla terra, all’interno del conflitto attuale in Israele e Gaza.
Tuttavia, in un mondo segnato da tensioni e conflitti, i recenti avvenimenti in Israele e nella Striscia di Gaza richiamano l'importanza di commemorare la Giornata della Memoria. In questo contesto, è estremamente sentita la citazione di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace e sopravvissuto all'Olocausto: "Dobbiamo sempre prendere partito. La neutralità aiuta l'oppressore, non la vittima". Il ricordo delle tragedie passate non è solo un atto di commemorazione, ma un impegno per prevenire la ripetizione degli errori che hanno causato sofferenza. I recenti avvenimenti sottolineano l’importanza di prendere consapevolezza della complessità di ciò che sta succedendo, in modo tale da riflettere sul ruolo di ognuno per un futuro pacifico. La Giornata della Memoria diventa così un collegamento tra il passato e il presente.
(Lisa)
Oltre a commemorare, la Giornata della Memoria ci spinge a interrogarci sul perché siano state compiute tali atrocità contro coloro “la cui unica colpa è quella di essere nati” come sottolineato anche dalla Senatrice Liliana Segre. Affrontare le sfide richiede quindi, non solo l'analisi dei fatti, ma anche una comprensione delle diverse prospettive.
Ricordare le tragedie del passato non è solo un atto di rispetto verso le vittime, ma un impegno etico per evitare che simili orrori si ripetano. Soprattutto in questo contesto, la comunità internazionale ha il dovere di agire con compassione e responsabilità.
In conclusione, alla luce degli eventi in Israele e nella Striscia di Gaza, la Giornata della Memoria è di importanza vitale, poiché ci richiama a non dimenticare le lezioni del passato. Ricordare non è solo un atto di commemorazione, ma un impegno attivo per costruire un mondo in cui la memoria delle sofferenze passate apra il cammino verso una convivenza pacifica e rispettosa. 
(Gabriella e Katia)

UNA STORIA CHE RITORNA

Comparando la tragica situazione della Shoah al conflitto odierno tra Israele e Palestina, è possibile notare come l’uomo ciclicamente sia portato a commettere sempre gli stessi errori del passato, spinto dall’odio e dalla malvagità della sua natura.
Tuttavia, sarebbe inutile e irrispettoso per chi ha sofferto, oscurare lo sterminio verificatosi durante la Seconda Guerra Mondiale, per sostituirlo con la situazione di adesso, poiché per comprendere il presente è necessario ricordare il passato.

LA DIGNITA’ UMANA: un valore inestimabile
Dobbiamo sempre ricordarci che, a prescindere dal contesto storico, quando si verificano degli avvenimenti così atroci e disumani come le guerre, le vittime protagoniste del massacro sono sempre persone innocenti che muoiono ogni giorno, per cui il minimo che noi (privilegiati, perché non ci siamo mai imbattuti in situazioni del genere) possiamo fare per restituire loro un minimo di dignità, è onorarle e mantenerne vivo il ricordo.
LE FERITE INVISIBILI
Spesso al TG, nel trattare argomenti quali guerre e conflitti internazionali, le vittime vengono citate in termini quantitativi e viste in un'ottica numerica, ma è necessario ricordare che molto prima della morte fisica, è l'anima di queste persone costrette a vivere scenari così tanto drammatici, che ne risente maggiormente, poichè le ferite più atroci sono quelle invisibili dell’anima.
Infatti, solo in rari casi e dopo tanto tempo, è possibile elaborare un trauma di questa portata, come la morte di più persone care per mano dell’odio e della violenza.

IL PASSATO NELLE MANI DEL FUTURO
Ogni conflitto è portatore di tragedia e massacro, a prescindere dall’epoca o dallo sfondo socio-culturale considerati.
Per cui ad oggi non è possibile dimenticare lo sterminio della Shoah, ma al contrario, spetta proprio ai giovani trasmettere la memoria alle generazioni future, dato che un domani non sarà più possibile ascoltare queste testimonianze direttamente da chi ha toccato con mano il dolore.
E’ fondamentale, quindi, ricordare ancora oggi, e per sempre, la Giornata della Memoria e le vittime di questo incredibile massacro.
UNA PRESA DI COSCIENZA
Ad oggi, ancora più di ieri, la missione collettiva di tutti deve essere vincere l'odio, attraverso la comunicazione e la cultura, le quali permettono alle persone di formare una coscienza e riflettere sul mondo intorno a noi, su cosa sia giusto e sbagliato, ma anche su come annientare l’ignoranza, perchè l’ignoranza è sempre portatrice di violenza e quindi di odio.
E’ fondamentale però il sostegno di tutti, giovani e anziani, perché la missione unanime deve essere quella di rieducare le persone alla sensibilità e all'empatia, per evitare che l’indifferenza ci conduca, ancora una volta, all’autodistruzione.
Una storia in continuo movimento ed evoluzione, ma lo stesso dolore che lega ieri e oggi. 
(Sara ed Elisa)

L'IMPORTANZA DEL RICORDO
È importante ricordare le tragedie del passato attraverso la Giornata della Memoria cosicché non vengano più commessi simili errori, definibili anche come orrori. La memoria storica può aiutare a non far riaccadere simili eventi, promuovendo indirettamente la pace. La memoria collettiva e la sensibilizzazione, attive attraverso il dialogo aperto, possono contribuire a costruire un futuro più pacifico.
(Chiara A.)

QUANDO LA STORIA NON SEMBRA INSEGNARE
Shoah è un termine che si riferisce specificamente al genocidio durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui sei milioni di ebrei furono perseguitati e uccisi dai nazisti. Gli eventi attuali in Israele e nella riscia di Gaza sono legati a un conflitto 
contemporaneo tra 
israeliani e palestinesi, che coinvolge questioni territoriali, politiche e umanitarie. Pur condividendo la tragica dimensione del conflitto, sono contesti storici e situazioni un po’ differenti. Ma, comunque l’uomo non ha imparato dalla storia perché moltissime persone vengono sempre uccise ingiustamente, molti bambini perdono la vita da piccolini, e molte famiglie perdono le loro case e i loro animali. La storia dovrebbe insegnare così da non ripetere più i tragici eventi del passato, ma non sembra farlo.
(Stefania)

IL FUTURO NEL RICORDO
In considerazione degli avvenimenti recenti in Israele e nella Striscia di Gaza, la riflessione sulla significatività della Giornata della Memoria emerge come un evento ancora più importante. Questa commemorazione, centrata sulla Shoah, assume un ruolo cruciale nell'attuale contesto di tensioni e conflitti.
Il ricordo di orrori passati non solo ci consente di onorare le vittime e coloro che hanno sofferto, ma svolge anche un ruolo chiave nel plasmare il nostro futuro collettivo. Le ferite storiche devono fungere da monito, invitandoci a resistere all'odio e all'intolleranza che possono alimentare la violenza.
Oltre ad essere un tributo alle vittime, questo giorno assume il ruolo di un faro etico che illumina la via verso un futuro in cui la memoria storica è preservata e utilizzata per edificare un mondo più giusto.
In conclusione, alla luce degli eventi recenti, la Giornata della Memoria si rivela ancora più rilevante, invitandoci a riflettere sul nostro impegno nel costruire un mondo dove la memoria delle tragedie passate ci guidi verso un percorso pacifico e la prevenzione di futuri orrori. 
(Lara)

"SE E' SUCCESSO, VUOL DIRE CHE PUO' SUCCEDERE ANCORA"
 
Cercando informazioni a riguardo sul web, abbiamo trovato ciò in un giornale online: ‘’Associare Auschwitz e Gaza, e associare lo Stato d’Israele al nazismo, dimostrano non soltanto una profonda ignoranza della storia e dell’attualità, ma sottintendono la perversione di accusare la vittima degli stessi crimini che ha subito.’’
Sembra quasi che si abbia vergogna a contestare le azioni israeliane per via di quanto accaduto durante la Shoah, anche per l’idea che una vittima non può rendersi carnefice, come sta, di fatto, accadendo tuttora.
È essenziale invece rammentare che ebrei religiosi e popolo israeliano sono cose differenti: è sbagliato sia incolpare tutto l’Ebraismo per le azioni del governo di Tel Aviv, sia giustificare Israele per via della Shoah.
Vediamo ora una citazione di un sopravvissuto ad Auschwitz, Primo Levi: ‘’Se è successo, vuol dire che può succedere ancora. ‘’
Dunque il passato é passato, e come un tatuaggio dovrebbe rimanere impresso sulla nostra pelle, e insegnarci cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Il futuro è in mano alla nostra generazione.
Inoltre, ascoltando una recente canzone del rapper italiano Tedua, abbiamo deciso di riportare di seguito la prima strofa, il ritornello e la parte conclusiva di “Malamente”, poichè ci sembrava molto significativa e piena di significati associabili alle vittime di guerra e al parallelismo tra ebrei di oggi e di ieri.
Sangue su di me, ferite sul mio corpo
Ma non ho più lacrime, non piove sul mio volto
Le bombe sulla Terra, forse poi verrà la guerra
E io sarò con te, io sarò con te
A prenderti in soccorso, a chiedermi se è vero
Che Dio è cieco e pure sordo
Mentre piove dal cielo ogni speranza di futuro
Perché credo che un domani le certezze andranno in fumo
Come quello che spacciavi
Io lo so chе non ho dato rose, solo guai
Tu, però, mi fai il doppio della dosе che mi dai
Guardami, senza vento e senz’alberi
Mandami luce in fondo negli inferi
Mi confonderai tra la gente
E mi troverai (Come?) malamente
Con i tagli sulla schiena
Gli occhi rossi da fumera
Nella bufera
Mi troverai, veramente
Il futuro è in mano ai deboli che si sono fatti coraggio
E io me lo sono fatto
Ma per farsi coraggio bisogna sapersi guardare dentro
L’autocritica pretende consapevolezza
Auguro a tutti voi che la vostra umiltà non si trasformi in insicurezza
E che la vostra sicurezza non si trasformi in arroganza

(Aurora e Chiara B.)

ARIA

In quei luoghi segnati dal dramma,
Israele e Gaza, terra marcata da fatica e lamento.
La Giornata della memoria, ancor più necessaria,
Risplende come faro nel mare tempestoso.
Nei recenti avvenimenti, le ferite sono aperte,
Ma ricordare è un atto di forza, non di debolezza.
La memoria, balsamo per le anime sofferenti,
Trasforma il dolore in un grido di speranza.
In quest’ora oscura, il ricordo è un faro d’amore,
Che illumina il cammino verso la comprensione.
Non dimentichiamo, ma impariamo dal passato,
Perché solo nella memoria possiamo costruire il futuro
.
(Christian)

L'URGENZA DI RICORDARE

La giornata della memoria celebra l’apertura dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, e rappresenta l'emblema dello sterminio di massa avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Si constata che proprio quest’ultimo abbia colpito in particolar modo la comunità ebraica, uccidendone all’incirca ben 6 milioni di membri. Dunque la giornata della memoria non possiede solo delle finalità puramente storiche, bensì ha lo scopo di ricordare. Ha lo scopo di tenere vivo il ricordo di questi sei milioni di ebrei, che prima di ogni principio o ideale, erano esseri umani e che, nonostante ciò, sono stati condannati dall’efferatezza e dall’indifferenza di intere nazioni, con la sola ed unica colpa d'esser nati. Questa giornata, istituita per commemorare le vittime della Shoah, solleva interrogativi profondi sulla natura umana, sulla memoria collettiva e sulla responsabilità verso il passato. È evidente, dunque, che non vi sia alcuna correlazione tra la commemorazione del 27 gennaio e l’attuale conflitto tra Israele e Palestina. Quest’ultimo sarebbe, di fatto, un conflitto di carattere civile ed è, per questo motivo, assolutamente scorretto identificare le due fazioni dello scontro come musulmani ed ebrei. La giornata del 27 gennaio richiama alla memoria della Shoah e non beatifica certamente il governo israeliano ed i crimini contro l’umanità che ha commesso negli ultimi 70 anni. L’obiettivo principale è quello di non dimenticare la disumanità, la brutalità e la violenza che sono state riservate a milioni di persone innocenti, le stesse adottate all’interno del conflitto in corso nel Medio Oriente, senza escludere gli attacchi terroristici di Hamas. In un mondo dove le ferite del passato sono ancora aperte e dove conflitti e tragedie si ripetono in diverse forme e luoghi, la memoria diventa un faro guida. Ricordare le atrocità della Shoah non è solo un atto di onore verso le vittime, ma un avvertimento contro l'oblio e la ripetizione dei più oscuri capitoli della storia umana. Si tratta di un richiamo alla nostra umanità comune, alla responsabilità di non dimenticare e di agire per un mondo migliore. In un'epoca segnata da divisioni e conflitti, il ricordo della Shoah ci interpella a essere vigili custodi della pace, della tolleranza e della dignità umana.
(Valentina e Federica) 

27 GENNAIO: MEMORIA DI TUTTE LE VITTIME DI TUTTI I GENOCIDI

Tutte le atrocità che ad oggi si stanno consumando in Israele e nella Striscia di Gaza sono avvenimenti che non hanno una correlazione con gli eventi storici successi durante la Seconda Guerra Mondiale.
Dunque riteniamo che sia importante e significativo continuare a celebrare la Giornata della Memoria, in ricordo sia degli eventi storici che sono successi, ma soprattutto per ricordare tutte le atrocità commesse dal governo nazista.
Ciò che si ricorda il 27 gennaio non è solo lo sterminio degli ebrei, ma si ricordano tutte le vittime morte a causa di un governo totalitario e assolutista che negò ogni tipo di libertà. Vennero uccise milioni di persone che costituivano un pericolo per il governo in quanto ritenute diverse e quindi inferiori; vennero massacrati ebrei, disabili, rom, oppositori politici, minoranze religiose ed etniche. Ogni uomo, donna e bambino venne privato di qualsiasi libertà.
Troviamo che ricordare sia un modo per far sì che queste atrocità non vengano più commesse.
(Martina e Marta)

UNA RIFLESSIONE

La giornata della memoria è senza dubbio un avvenimento molto importante che viene celebrato o appunto “ricordato” annualmente il 27 gennaio. Fu istituita ufficialmente dal consiglio delle Nazioni Unite nel 2005, ogni anno ricordiamo le vittime della Shoah anche attraverso le testimonianze dei sopravissuti.
Quest’anno però l’avvenire di questa fondamentale ricorrenza è stato accompagnato da non poche critiche, anche molto pesanti verso la popolazione ebraica e lo stato di Israele, legate soprattutto alla guerra in corso in questi mesi in palestina.
Le polemiche e i dibattiti si sono concentrati sull’andamento attuale del conflitto israelo-palestinese, secondo le quali la giornata della memoria non dovrebbe essere ricordata a causa delle atrocità che l’esercito israeliano sta attuando verso i civili nella striscia di Gaza.
La nostra opinione, dopo aver discusso di questo delicato tema, si può considerare fondamentalmente la più ragionevole; prima di tutto bisogna notare la differente generazione di cittadini israeliani.
Chi mette in correlazione questi due eventi, senza prima informarsi, non tiene in considerazione che lo sterminio degli ebrei attuato dai nazisti a causa di pregiudizi e odio razziali non ha nulla a che fare con la guerra attuale. A testimonianza di ciò, ci sono anche svariate dichiarazioni di uomini e donne sopravvissuti alla Shoah che condannano pienamente le azioni attuate da Israele nei confronti dei cittadini palestinesi.
Infine bisogna anche aprire una riflessione sul governo presente attualmente in Israele, un governo capitanato da un partito di estrema destra che in questo momento sta portando ideali di repressione contro un popolo inerme.
Quindi, per concludere, questi due argomenti non possono essere minimamente correlati, implicando situazioni politiche e sociali estremamente diverse; dunque è giusto manifestare o esprimersi a favore di uno o dell’altro schieramento, ma senza mai toccare una giornata dedita al ricordo di atrocità passate.
(Filippo, Riccardo e Diego)

PERCHE' LA STORIA NON SI RIPETA

La questione tra Israele e Palestina è complessa e molto delicata, con radici storiche, religiose e politiche profonde. La situazione è caratterizzata da dispute territoriali e conflitti che risalgono al XX secolo, con la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Le principali questioni includono la sovranità sulla Terra Santa, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi, i confini e lo status di Gerusalemme.
Si possono avere varie opinioni su questo tema, ognuna basata sulle proprie credenze culturali, religiose e personali e la mia non varierà da queste, ma cercherò sempre di essere il più razionale possibile.
Fin da quando ero piccola, ho interrogato ogni insegnante sulla ragione per cui dovremmo studiare pagine e pagine di eventi passati, apparentemente lontani e irrilevanti al presente. Una delle risposte che ho ricevuto e che ha suscitato in me un profondo amore per la storia è stata questa: la storia ci mostra tutti gli errori, i disastri, le oppressioni e lo sfruttamento commessi da chi ci ha preceduto, al fine di apprendere dai loro sbagli e cercare di migliorarli. Inoltre, essa ci permette di lasciare tracce di speranza e di riconoscere in modo essenziale e importante le persone vittime della storia stessa, come gli ebrei che sono sopravvissuti ai campi di concentramento.
La commemorazione della Giornata della Memoria non è solo un atto di rispetto verso coloro che hanno sofferto, ma è anche un richiamo costante all'umanità, affinché non dimentichi mai le lezioni che la storia ci dona ogni giorno. La nostra responsabilità è quella di onorare la memoria delle vittime, impegnandoci a costruire un mondo in cui l'oppressione e l'ingiustizia siano eradicati. Solo attraverso la comprensione e la consapevolezza della nostra storia, possiamo sperare di creare un futuro più armonioso e compassionevole per le generazioni a venire.
Tuttavia, osservando con attenzione lo scontro sempre più violento tra Israele e Palestina, non posso fare a meno di notare una dolorosa ripetizione della storia, seppur con attori differenti nel ruolo di protagonisti e antagonisti. Mi preoccupa il fatto che tale ciclo di conflitti sembri trascurato e poco discusso. L'incapacità di affrontare le radici di questi scontri perpetua una spirale di sofferenza, che coinvolge in particolare Gaza, un territorio che oggi sembra subire un destino simile a quello degli Ebrei in passato.
Traduzione: “@idfonline sta eliminando i nazisti musulmani a Gaza.
Dobbiamo aumentare il ritmo. Se dovessi prendere una decisione, salterei 94-D e li metterei dietro i cumuli di terra
Arieh King Arieh King @arieh_king
E diede l'ordine di coprire tutte queste centinaia di formiche, mentre erano ancora vive.
Non sono esseri umani e non sono animali umani, sono subumani ed è così che dovrebbero essere trattati.
Per protestare contro la memoria di Amalek, non dimenticheremo.”

Le immagini provenienti dalla regione testimoniano una realtà in cui la popolazione di Gaza vive sotto il peso di una dura oppressione, una situazione che evoca le tragiche esperienze vissute dagli Ebrei durante periodi bui della storia. È sconcertante constatare che, nonostante le lezioni dolorosamente apprese dal passato, ci troviamo di fronte a un dramma umanitario simile, con sofferenze e perdite che coinvolgono civili innocenti, complicando ulteriormente la prospettiva di una soluzione pacifica e sostenibile.
Riconoscere le similitudini tra gli attuali eventi e le atrocità passate è essenziale per evitare che la storia si ripeta. Solo affrontando apertamente la realtà dei fatti e impegnandosi in un dialogo costruttivo, possiamo sperare di contribuire a una trasformazione positiva nella regione e di porre fine a un ciclo di sofferenza che ha già lasciato un segno indelebile nella storia umana.
(Douaa)