Durante la mattinata di martedì 23 gennaio, presso la sala Montanari del Comune di Varese, noi alunne e alunni di 3LES abbiamo partecipato ad una conferenza dal titolo “Fai la differenza! Per te e per gli altri!”, per la formazione del nostro PCTO: “Scopriamo il territorio con gli occhi dei ragazzi”.
Il formatore Luca Dal Sillaro ha sviluppato le seguenti tematiche: come costruire la tua personale motivazione, come darti obiettivi chiari e raggiungibili , come credere maggiormente nelle tue capacità.
Il relatore ha parlato di varie situazioni e teorie, che saranno utili non solo per il compimento del nostro lavoro di PCTO, ma nella nostra vita in generale.
Inizialmente, ha trattato della teoria della zona di comfort, sostenendo che ci sono due aree: quella più vicina a noi, nella quale sono presenti le cose che si fanno con più semplicità e volentieri. L’area più distante, invece, contiene le cose con le quali si ha meno confidenza, quelle che sono meno usuali.
Sono proprio queste ultime che permettono una crescita maggiore come individui perché “per avere qualcosa che non abbiamo mai avuto dobbiamo fare qualcosa che non abbiamo mai fatto”.
Secondo lui le persone non sono poi così diverse dalle vetture automobilistiche, anzi, se non ci prendiamo cura di noi stessi in vari settori della vita non riusciremo mai ad andare avanti, come accade per ogni automobile che necessita di controlli e revisioni periodiche. Per meglio comprendere questo concetto ci ha presentato e fatto compilare il cerchio della vita, che ci permette di capire i nostri punti di forza e quelli che dobbiamo implementare o migliorare, lavoro che noi avevamo già svolto con la prof.ssa Antonello, una sorta di “il tagliando” della propria vita.
Le parole per ogni spicchio erano: salute, studio, lavoro, denaro, amicizie, relazione, famiglia, emozioni, divertimento, spirito (con un'eventuale alternativa personale). È stato così richiesto di colorare ogni sezione, attribuendo a ciascuna attività un voto da uno a dieci. Ogni punteggio ottenuto rappresenta il grado di soddisfazione derivante da quella attività.
Si è poi soffermato sul modo in cui dobbiamo procedere per raggiungere i nostri obiettivi: SMART+:
- Specifico e dettagliato, affinché risulti chiaro e preciso nel suo raggiungimento.
-Misurabile, in ogni progetto si devono inserire dei numeri, per capire se si è raggiunto l'obiettivo, con quali risultati e difficoltà, ad esempio riportando quanti colloqui si sono sostenuti e quanti sono terminati con successo.
- Accattivante, è necessario prefiggersi obiettivi importanti, che comportino alte e piacevoli aspettative.
- Realistico, nessuno obiettivo deve essere eccessivo o sconnesso dalla realtà.
- Temporizzato, ovvero, deve avere una data di scadenza e non protrarsi in archi di tempo eccessivamente estesi.
Un buon obiettivo deve essere infine espresso in termini positivi: “Otterrò un buon risultato” e non “Non andrò male”.
Ci ha parlato di come noi ci approcciamo con altre persone tramite una catena di eventi che possono ripetersi o meno in base a quello che noi crediamo, ovvero le nostre aspettative.
Gli eventi possono rimanere invariati e ripetersi o peggiorare se noi non crediamo in noi stessi ma possono essere cambiati o superati da altri eventi se noi crediamo in noi stessi sapendo che possiamo dare di più:
La credenza determina il potenziale che ci fa andare oltre
La qualità delle nostre azioni determinano i risultati
Spesso i risultati vanno a confermare le nostre aspettative basse
Il Relatore, inoltre, ci ha proposto un esperimento basato sulle credenze delle persone dimostrandoci che i limiti che ci poniamo in realtà non sono reali, siamo noi stessi a non credere nelle nostre reali capacità.
È stata una conferenza intera ttiva che ci ha coinvolto molto, ci hanno fatto fare una serie di
esercizi, utili spunti di riflessione sulle nostre capacità e i nostri limiti. Ne faremo tesoro!
La classe 3LES