Quest'accoglienza si divide in 3 fasi principali: la prima di intercettazione sul territorio, la seconda l'accoglienza (la più delicata) e infine l'orientamento nel mondo del lavoro. Durante l'assemblea abbiamo anche ascoltato la testimonianza di una donna, Mara, che ha subito violenza, soprattutto psicologica, e che è stata aiutata da questa associazione, ma anche di Alessia, che come Mara ha subito violenza psicologica, senza autonomia economica, perché il compagno l'aveva convinta che non dovesse lavorare o di movimento, perchè è stata convinta che non sarebbe mai stata capace di prendere la patente, finendo così per essere completamente dipendente da lui, che sapeva sempre dova andasse, con chi e cosa facesse. Alessia, grazie ad una frase del figlio di 13 anni che si è proposto di andare a lavorare per poterla aiutare, è riuscita a trovare il coraggio di chiedere aiuto.
Abbiamo anche visto quali sono le fasi "standard" di una relazione tossica, di come inizia, con i relativi campanelli d'allarme, e come si sviluppa.
La DEA sta anche cercando di formare le forze dell'ordine di modo che anche loro siano preparate a ricevere la denuncia di violenza nel modo corretto, anche se la provincia di Varese è stata la prima ad avere una rete antiviolenza.
Potrete trovare le donne che lavorano per questa associazione venerdì pomeriggio dalle 14 alle 18.30 nella Casa delle Nutrici a Varese (edificio adiacente all'ospedale Ponte) e donare per questa causa al seguente link: [https://www.fondazionevaresotto.it/funds/fondo-fondazione-felicita-morandi/ ]
Francesca Dumitrescu, Alessia Santamaria (4ALF)