Escursione a Cassano Valcuvia

Chiesa di San Giuseppe

La nostra visita inizia esplorando la chiesa che sorge sul colle storico di Cassano, ripercorrendo passo per passo la storia di questo edificio. Nel corso dei secoli all’ edificio di culto sono stati apportati vari cambiamenti dei quali si possono notare tuttora le tracce: ad esempio sulla facciata ovest esterna, si può notare lo spostamento della porta che prima era posta in linea con il campanile e poi ricollocata a seguito dell’ampliamento della facciata stessa. Stupefacente anche notare tutti gli interventi e le sfaccettature che questo tempio nasconde e che soprattutto si possono ritrovare anche solo col tatto, come la parete in marmorino interna alla cappella dedicata a San Giuseppe; questo ci fa capire di quanto anche allora si puntasse sull’innovazione e sull’intelligenza nel saper rendere l’idea di bellezza senza enormi sforzi nel campo del materiale utilizzato.
Come già accennato, grazie al tatto e alla vista è possibile scoprire gli elementi della chiesa lungo la narrazione storica; la possibilità di scoprire e osservare veri e propri artefatti all’interno della fabbrica ha poi ulteriormente aiutato nella comprensione dei vari contesti storici anche molto diversi. Ad esempio vi sono testimonianze dell'utilizzo dell’edificio come forte di difesa militare durante le guerre
mondiali.

Trincee

Successivo alla visita della Chiesa è stato il percorrimento del circuito di trincee appartenenti alla linea Cadorna (struttura difensiva che fu edificata durante la prima guerra mondiale per salvaguardare la frontiera con la Svizzera) scavato nel colle sottostante alla Chiesa. Queste trincee si sono conservate molto bene anche per il fatto che non videro mai una passaggio effettivo di armi al loro interno; il tratto allo scoperto si presenta con percorsi sinuosi allo scopo di eliminare il cd. “tiro diretto”, al loro interno ospitano numerose postazioni di mitragliatrice che vedono il fuoco delle armi aprirsi dal fianco della collina verso la valle sottostante in direzione della frontiere tramite feritoie.
Non servì per la Guerra ma fù importante per la valle perché portò lavoro che permise ai valligiani di non dover andarne alla ricerca all’estero, per agevolare ciò e poter meglio pagare gli operai questa zona per un breve periodo fu dichiarata zona di Guerra.

Centro Documentale

Entrati nel centro documentale ci siamo ritrovati a iniziare la visita di questo edificio analizzando le installazioni della linea Cadorna in Italia e accennando alla figura di Luigi Cadorna. Altra figura della quale abbiamo parlato è il Ten.Col. Carlo Croce, prima militare e poi partigiano che alla firma dell'Armistizio nel ‘43, con altri militari fondò in località Valalta di San Martino il "Gruppo Cinque Giornate" con il motto “Non si è posto fango sul nostro volto”. Altro personaggio ricordato è il Ten. Marco Giani prima soldato del Regio Esercito e poi partigiano in Val d’Ossola dove morì.All'interno del centro documentale si possono inoltre trovare frammenti di armi, utensili come radio e testimonianze della guerra, alcune delle quali fornite proprio dalla famiglia del Ten. Col. Croce.

Teatro

L’ultima tappa della nostra escursione vede come protagonista il teatro di Cassano sopra il quale oggi prende sede l'edificio comunale ma dove prima trovavano luogo anche due aule scolastiche. Dopo aver preso posto a sedere abbiamo ascoltato la storia di questa struttura che senza l’aiuto di nessuna Istituzione riuscì a vedere la luce solo per la caparbietà della locale popolazione che, con il lavoro volontario e materiali forniti da privati, costruì il Teatro.Esso al suo interno ospitò a partire dagli anni ‘30, una filarmonica e una filodrammatica con pertinenze rispettivamente musicali e teatrali. Frugando tra gli archivi relativi ai registri scolastici ma anche quelli relativi alla costruzione del teatro, si sono riuscite a reperire fonti per la storia del complesso stesso e prove d’esame della scuola elementare anteriori alla costruzione dello stabile risalenti ai primi anni del 1900.
Sul portale principale del Teatro una scritta in latino ricorda lo spirito della popolazione in quel tempo "Maximum rei pubblicae auxilium pax et civium concordia" ( La pace e l’unione dei cittadini sono il più grande aiuto per la comunità).

Gioele Leoni (3^E)

Ringraziamo il Prof. Giulio Bellocchio per averci fatto avere questa ulteriore bella esperienza di lezione.