Ricerca e bellezza: due facce della stessa medaglia

Il documentario proposto dal professore di filosofia ‘’Il senso della bellezza – arte e scienza al CERN’’ (Valerio Jalongo, 2017), è stato guardato da noi alunni della 3^E. La visione di questo era finalizzata a mettere in luce la correlazione tra la ricerca scientifica attuale, ma valida anche parlando delle idee dei filosofi presocratici, e la bellezza che questa porta con sé.



Nel documentario, come tutti noi abbiamo potuto riconoscere, 
osserviamo, come primo di una lunga serie di riferimenti ai pensieri dei filosofi presocratici, quello riguardante il filosofo Eraclito, con una delle sue frasi più celebri: ‘’La natura ama nascondersi’’. Ognuno ha interpretato questa frase in modi leggermente diversi, ma tutti questi si vedevano accomunati, o meglio, spiegati, da un’aggiunta, volta a semplificarne il significato: “Essa potrebbe essere davanti a noi, ma noi non riusciremmo comunque a coglierla”.

Un altro collegamento lampante è quello con l’atomismo di Democrito, dal quale nasce la teoria atomistica moderna: certificata nel 1900 e successivamente approfondita in questi centri di ricerca, partendo dalle semplici idee di atomi di Democrito, si è arrivati a capire la vera struttura degli stessi, che sono la base della fisica moderna.


Scienziati e ricercatori ritengono che i numeri siano la chiave per scoprire i segreti della
natura. Inoltre, gli astronomi che ricercano al CERN sostengono che esista un’armonia nell’universo, proprio come i pitagorici: le loro idee di armonia dell’universo fondato sui numeri, infatti, si sono rivelate straordinariamente corrette: quasi ogni fenomeno naturale si può spiegare grazie a calcoli matematici e fisici, quindi le loro ipotesi di armonia dell’universo si sono rivelate teoricamente esatte. Nonostante la loro semplicità, esse si trovano, per l’appunto, alla base della moderna matematica ma anche dell’astronomia.
Successivamente, qualcuno è riuscito ad identificare dei richiami ad Einstein, che abbiamo studiato per un progetto di educazione civica con il professore di fisica e la professoressa di matematica. Il documentario ha aperto una parentesi sulla connessione dei suoi studi con quelli perseguiti al CERN.

La visione di questo video è stata apprezzata da quasi tutta la classe, anche se non da tutti: chi non l’ha apprezzata, desiderava maggiore approfondimento sulle parti più scientifiche, oppure riteneva che arte, scienza e bellezza non siano più correlate tra di loro come lo erano invece in passato; c’è anche chi pensa solamente che l’Europa abbia investito troppi soldi nell’acceleratore di particelle. Chi lo ha apprezzato, invece, ha notato molta cura anche nella selezione delle immagini e degli effetti speciali.
Uno dei principi fondamentali trattati nei commenti è stato il fatto che la bellezza è soggettiva e propria per ognuno di noi. La domanda fondamentale è se la bellezza sia solo un’idea astratta o qualcosa di concreto, che bellezza sia portata dalle imperfezioni nelle simmetrie o nella ricerca della conoscenza. Nonostante il passare del tempo, le opinioni degli uomini non cambiano e con il crescere della nostra conoscenza dell’universo non smettiamo mai di cercare risposte, come se ci divertissimo ad inseguirle.
Ma forse è proprio per questo che continuiamo a cercare: probabilmente la vera bellezza è quella piccola e ultima parte di mistero che ci appare di fronte quando pensiamo di conoscere la verità per intero; forse il senso stesso di quella meraviglia è solo convincerci a continuare a cercare più in profondità, forse non è la natura che ama nascondersi, ma siamo noi che amiamo cercare la verità che porta con sé.

Progetto di:

De Witt Samuele

Giancroce Giorgia

Sist Alessandro