Il 27 gennaio ricorre l’anniversario del Giorno della Memoria: l’Assemblea Nazionale delle Nazioni Unite nel 2005 ha stabilito che, nella ricorrenza della liberazione del Campo di Concentramento di Auschwitz, si commemorassero le vittime dell’Olocausto. Per riflettere sul significato che tale celebrazione ha anche per i più giovani, intervistiamo Doriana Giudici, giurista, già membro del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro), esperta di diritto sindacale, delle politiche di genere e anche di esegesi biblica. La Dott. Giudici a novembre è intervenuta nel nostro territorio con una conferenza sul tema “Il milite ignoto”, evento presentato anche nel nostro Angolo del Sereni.
Quale significato ha la Giornata della Memoria per un giovane che è nato in un tempo lontano da quegli eventi terribili?
Celebrare la Giornata della Memoria oggi significa conoscere la storia del proprio paese .
Significa saper e poter riconoscere i segni di un possibile rischio di ripetere gli stessi errori e lo stesso "orrore". L’antisemitismo, ovvero l’odio per gli ebrei, è uno dei volti, presenti in tutti i popoli, della …paura del "diverso", cioè di chi ti vive vicino, ma non ha le tue stesse abitudini o la tua stessa religione.
Oggi ci sembra impossibile che tutto quanto ci racconta la storia sia veramente successo nel cuore dell'Europa. Che cosa può innescare un simile orrore e che cosa può fare un cittadino comune per evitare che si ricada in qualcosa di simile?
La storia ci insegna che "orrori" simili alla Shoah sono avvenuti altre volte nei secoli, anche se su scala minore. Pensiamo, ad esempio, alla persecuzione dei Cristiani sotto l’imperatore Nerone, quando furono accusati ….di aver incendiato Roma!
La conoscenza (ecco quindi l’utilità di una giornata della Memoria!), l’informazione, il dialogo e l’apertura verso i “ diversi “, sono i giusti antidoti per non ripetere l’orrore dell’Olocausto.
Quale significato ha la Giornata della Memoria per un giovane che è nato in un tempo lontano da quegli eventi terribili?
Celebrare la Giornata della Memoria oggi significa conoscere la storia del proprio paese .
Significa saper e poter riconoscere i segni di un possibile rischio di ripetere gli stessi errori e lo stesso "orrore". L’antisemitismo, ovvero l’odio per gli ebrei, è uno dei volti, presenti in tutti i popoli, della …paura del "diverso", cioè di chi ti vive vicino, ma non ha le tue stesse abitudini o la tua stessa religione.
Oggi ci sembra impossibile che tutto quanto ci racconta la storia sia veramente successo nel cuore dell'Europa. Che cosa può innescare un simile orrore e che cosa può fare un cittadino comune per evitare che si ricada in qualcosa di simile?
La storia ci insegna che "orrori" simili alla Shoah sono avvenuti altre volte nei secoli, anche se su scala minore. Pensiamo, ad esempio, alla persecuzione dei Cristiani sotto l’imperatore Nerone, quando furono accusati ….di aver incendiato Roma!
La conoscenza (ecco quindi l’utilità di una giornata della Memoria!), l’informazione, il dialogo e l’apertura verso i “ diversi “, sono i giusti antidoti per non ripetere l’orrore dell’Olocausto.
La nostra Costituzione è molto attenta nel difendere i diritti delle minoranze, l'uguaglianza dei cittadini e il rispetto per tutte le religioni. Secondo lei è uno scudo sufficiente contro il razzismo e l'antisemitismo ancora diffusi?
Purtroppo, quando in un popolo si alimentano pregiudizi, odio, falsità, e violenza, anche una Costituzione democratica, come la nostra, può essere trascurata o non osservata nei suoi principi di libertà e di giustizia.
A suo avviso in una giornata come questa il sentimento predominante deve essere la tristezza e il lutto per quanto avvenuto a uomini e donne come noi, oppure la determinazione a creare le condizioni perché questo non accada mai più?
Dobbiamo continuare a riflettere su quanto è avvenuto: la distruzione, programmata e pianificata nei minimi particolari, di un popolo e della sua cultura ci dimostra, a tanti anni di distanza, che, proprio quell’evento ha reso più conosciuto e rispettato quel popolo e la sua storia. Non solo, tutto questo ci ha reso evidente quanto il cristianesimo debba alla cultura ebraica. Quindi non solo dolore e tristezza, ma, soprattutto, nuova energia e coraggio per impegnarci a favore di una società più giusta.
Che cosa si può fare per rendere più partecipi i giovani di questi eventi terribili e far loro capire che "dimenticare" è un rischio troppo grande?
Educare sia nelle famiglie che nelle scuole, a comprendere che la DIVERSITÀ può essere un arricchimento reciproco. Lo scambio fra culture diverse ci rende non solo più ricchi di conoscenza, ma anche più consapevoli della nostra stessa IDENTITÀ! Obiettivo di “appuntamenti” come il 27 gennaio è il rifiuto della guerra, della violenza, della tortura, dell’odio, della menzogna, e, contemporaneamente, la ricerca del dialogo e del reciproco rispetto. Quindi l’impegno per una società sempre più …umana.
Purtroppo, quando in un popolo si alimentano pregiudizi, odio, falsità, e violenza, anche una Costituzione democratica, come la nostra, può essere trascurata o non osservata nei suoi principi di libertà e di giustizia.
A suo avviso in una giornata come questa il sentimento predominante deve essere la tristezza e il lutto per quanto avvenuto a uomini e donne come noi, oppure la determinazione a creare le condizioni perché questo non accada mai più?
Dobbiamo continuare a riflettere su quanto è avvenuto: la distruzione, programmata e pianificata nei minimi particolari, di un popolo e della sua cultura ci dimostra, a tanti anni di distanza, che, proprio quell’evento ha reso più conosciuto e rispettato quel popolo e la sua storia. Non solo, tutto questo ci ha reso evidente quanto il cristianesimo debba alla cultura ebraica. Quindi non solo dolore e tristezza, ma, soprattutto, nuova energia e coraggio per impegnarci a favore di una società più giusta.
Che cosa si può fare per rendere più partecipi i giovani di questi eventi terribili e far loro capire che "dimenticare" è un rischio troppo grande?
Educare sia nelle famiglie che nelle scuole, a comprendere che la DIVERSITÀ può essere un arricchimento reciproco. Lo scambio fra culture diverse ci rende non solo più ricchi di conoscenza, ma anche più consapevoli della nostra stessa IDENTITÀ! Obiettivo di “appuntamenti” come il 27 gennaio è il rifiuto della guerra, della violenza, della tortura, dell’odio, della menzogna, e, contemporaneamente, la ricerca del dialogo e del reciproco rispetto. Quindi l’impegno per una società sempre più …umana.
Mario
Facchetti, II A