Il 25 novembre di ogni anno si celebra la “Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne” e per l’occasione abbiamo deciso di intervistare la Consigliera di Parità della Provincia di Varese, una brillante avvocata che si batte in prima linea per la parità tra i generi e il contrasto della violenza. Purtroppo anche negli ultimi anni i femminicidi, i maltrattamenti nei confronti delle donne, le violenze psicologiche e le discriminazione nel campo del lavoro hanno rappresentato una grave piaga della società italiana. Chiediamo quindi ad Anna Danesi quale è il suo ruolo e come può agire contro questi inaccettabili fenomeni:
Posso chiederle di presentarsi brevemente?
Mi chiamo Anna Danesi, sono una Avvocata “giuslavorista”, ovvero che si occupa prevalentemente di diritto del lavoro. Il 5.10.2020 sono stata nominata, con decreto del Ministero del Lavoro, Consigliera di Parità Effettiva della Provincia di Varese.
Che ruolo ha la Consigliera di Parità e quali sono i suoi compiti?
La Consigliera di Parità è una figura istituzionale ed ha il ruolo di promuovere le pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici e di attivarsi per la rimozione delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro. Nell’esercizio di queste funzioni quindi svolge sia attività di formazione e informazione sulle tematiche della parità di genere, anche con progetti ed iniziative divulgative, e può assistere in giudizio i lavoratori e/o le lavoratrici vittime di discriminazioni di genere.
Che cosa si cerca di promuovere ogni anno con le iniziative del 25 novembre?
Si cerca di ricordare che il problema della violenza sulle donne purtroppo esiste ancora e spesso anche in situazioni a noi vicine e non solo in luoghi lontani. Occorre ricordare che la violenza sulle donne si manifesta in molte forme, a volte meno evidenti ma altrettanto gravi come la violenza psicologica o il ricatto morale, situazioni che tolgono ogni libertà di scelta nelle vittime.
Perché e da chi è stata scelta proprio questa data?
Perché il 25 novembre 1960 vennero uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche domenicane che avevano osato ribellarsi al regime totalitario del dittatore dell’epoca. L’ONU nel 1999 ha istituito quindi questa ricorrenza invitando a sensibilizzare l’opinione pubblica in tutto il mondo sul tema della lotta alla violenza contro le donne, tema che diventa parte attiva nel riconoscimento dei diritti umani.
Che cosa vorrebbe realizzare Anna Danesi come Consigliera di Parità per contenere e contrastare il fenomeno della violenza contro la donna?
La violenza sulle donne si manifesta in tante forme ed ambiti; come Consigliera di Parità ritengo necessario continuare a sensibilizzare anche il mondo del lavoro su tali tematiche poiché ancora oggi si verificano casi di molestie e molestie sessuali anche nei luoghi di lavoro e ciò è inaccettabile.
Secondo lei, dato che oggi a scuola si studia a fondo l’educazione civica, i ragazzi di oggi saranno uomini del futuro migliori rispetto a quelli del passato e del presente?
Oggi le scuole affrontano tematiche importantissime legate non solo alla parità di genere, ma alla lotta ad ogni forma di discriminazione e violenza; conoscere e riconoscere tali fenomeni è il primo passo per contrastarli. Certamente i ragazzi di oggi avranno la possibilità di essere uomini migliori, ma è necessario continuare a promuovere una cultura di genere e di rispetto in ogni ambito sociale e familiare.
Mario Facchetti (2A)
Posso chiederle di presentarsi brevemente?
Mi chiamo Anna Danesi, sono una Avvocata “giuslavorista”, ovvero che si occupa prevalentemente di diritto del lavoro. Il 5.10.2020 sono stata nominata, con decreto del Ministero del Lavoro, Consigliera di Parità Effettiva della Provincia di Varese.
Che ruolo ha la Consigliera di Parità e quali sono i suoi compiti?
La Consigliera di Parità è una figura istituzionale ed ha il ruolo di promuovere le pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici e di attivarsi per la rimozione delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro. Nell’esercizio di queste funzioni quindi svolge sia attività di formazione e informazione sulle tematiche della parità di genere, anche con progetti ed iniziative divulgative, e può assistere in giudizio i lavoratori e/o le lavoratrici vittime di discriminazioni di genere.
Che cosa si cerca di promuovere ogni anno con le iniziative del 25 novembre?
Si cerca di ricordare che il problema della violenza sulle donne purtroppo esiste ancora e spesso anche in situazioni a noi vicine e non solo in luoghi lontani. Occorre ricordare che la violenza sulle donne si manifesta in molte forme, a volte meno evidenti ma altrettanto gravi come la violenza psicologica o il ricatto morale, situazioni che tolgono ogni libertà di scelta nelle vittime.
Perché e da chi è stata scelta proprio questa data?
Perché il 25 novembre 1960 vennero uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche domenicane che avevano osato ribellarsi al regime totalitario del dittatore dell’epoca. L’ONU nel 1999 ha istituito quindi questa ricorrenza invitando a sensibilizzare l’opinione pubblica in tutto il mondo sul tema della lotta alla violenza contro le donne, tema che diventa parte attiva nel riconoscimento dei diritti umani.
Che cosa vorrebbe realizzare Anna Danesi come Consigliera di Parità per contenere e contrastare il fenomeno della violenza contro la donna?
La violenza sulle donne si manifesta in tante forme ed ambiti; come Consigliera di Parità ritengo necessario continuare a sensibilizzare anche il mondo del lavoro su tali tematiche poiché ancora oggi si verificano casi di molestie e molestie sessuali anche nei luoghi di lavoro e ciò è inaccettabile.
Secondo lei, dato che oggi a scuola si studia a fondo l’educazione civica, i ragazzi di oggi saranno uomini del futuro migliori rispetto a quelli del passato e del presente?
Oggi le scuole affrontano tematiche importantissime legate non solo alla parità di genere, ma alla lotta ad ogni forma di discriminazione e violenza; conoscere e riconoscere tali fenomeni è il primo passo per contrastarli. Certamente i ragazzi di oggi avranno la possibilità di essere uomini migliori, ma è necessario continuare a promuovere una cultura di genere e di rispetto in ogni ambito sociale e familiare.
Mario Facchetti (2A)