IL GIORNO DI NATALE

Il Natale è forse la festa che io, Zoe, più amo perché è l’occasione di stare con quei parenti che, nel corso dell’anno si vedono poco. Quest'anno sarà un Natale diverso, dovremo stare chiusi nelle nostre case, con al massimo due congiunti. Per questo - proprio oggi, giorno della Vigilia - noi vogliamo portarvi in giro per il Mondo, a partire dalla nostra bella Italia toccando poi la Francia, gli Stati Uniti e una giornata in spiaggia in Australia. Ogni Paese ha le sue tradizioni, come recita il proverbio “Paese che vai, usanze che trovi”.
Siete pronti?

ITALIA
Il Natale è la festa più sentita ed amata nel nostro Paese ed è attesa con molto entusiasmo da grandi e piccini. In ogni regione, da nord a sud, si festeggia questo gioioso giorno e si abbelliscono piazze e vie, monumenti e vetrine, con alberi dagli addobbi particolari e luminarie di ogni dimensione, forma e colore. Ogni famiglia, a partire dall’otto dicembre, giorno dell’Immacolata, accende le proprie case. Inoltre si allestiscono presepi, in molte regioni si svolgono i mercatini di Natale dove si possono trovare oggetti particolari, fatti interamente a mano, da scegliere come doni per parenti e amici. Spesso le famiglie festeggiano anche la Vigilia di Natale condividendo con i parenti più stretti una ricca cena, a base di pesce. In alcune case, la sera del 24 dicembre, si attende la mezzanotte giocando a carte, Monopoli e chiacchierando, in attesa di scambiarsi i regali. Non tutti però scartano i propri doni la sera della vigilia perché preferiscono vivere questo allegro momento insieme ai propri bimbi. Infatti, i piccoli di casa lasciano uno spuntino per Babbo Natale, prima di andare a letto, aspettando la sua visita durante la notte con i doni sotto l’albero, da scartare la mattina del 25. Molte famiglie, durante la notte della vigilia, assistono alla Santa Messa che si celebra in ogni città.
Il giorno del 25 dicembre ci si riunisce tutti intorno ad un tavolo per festeggiare e per pranzare con i propri cari. Solitamente vengono serviti antipasti a più portate con affettati misti, salmone affumicato, insalata di mare, paté, torte salate e panettone gastronomico, che in alcune regioni viene chiamato veneziana.
I primi piatti spaziano da cappelletti in brodo a paste caserecce condite con sughi che rispecchiano la tradizione culinaria regionale. Anche i secondi sono vari: si va dal cappone ripieno con castagne alla tacchina con mostarda e salsa verde, dall’abbacchio con patate alla trippa con sugo e formaggio, dal baccalà con polenta all’anguilla in carpione con puntarelle.
Il pranzo si conclude con la degustazione di dolci, principalmente preparati dalle donne “più mature”di casa, che danno largo spazio a ricette tipiche del passato, il tutto accompagnato da un gustoso bicchiere di spumante dolce. Quest'anno TUTTO QUESTO non sarà possibile per molti ma ricordare la tradizione vuol dire solo.......RIMANDARLA AL 2021!!!

FRANCIA

Il Natale in Francia è la festa più importante dopo quella di San Martino, un santo della cultura francese medioevale, la cui celebrazione dà inizio al periodo natalizio. All’inizio del mese di dicembre le strade, i negozi e le case francesi vengono abbellite con decorazioni e luci suggestive. Come ogni Paese del mondo, anche la Francia ha le proprie tradizioni natalizie accompagnate da piatti tipici prelibati e dal tanto atteso scambio dei regali.
I bambini diventano i veri protagonisti di questo evento e ricevono dagli adulti molte attenzioni e tante sorprese; è a loro che un personaggio magico, paffutello e assai amorevole, tutto vestito di rosso e con una lunga barba bianca, porta i doni durante la notte di Natale. I piccoli sognatori, prima di andare a dormire, mettono sul focolare scarpe o zoccoli che durante la notte verranno riempiti coi doni che porterà loro Père Noël ( Babbo Natale). In cambio essi lasciano una tazza di latte con qualche biscottino come segno di ringraziamento. In alcune famiglie si fa credere ai bambini che i doni vengano portati da Gesù Bambino o da Père Fouettard, un aiutante di Père Noël. Anche per i francesi il presepe è molto significativo e l’allestimento coinvolge un po' tutta la comunità; per l’occasione infatti vengono prodotte delle statuine in argilla (Santouns) che raffigurano i diversi personaggi del paese come il sindaco, il parroco e le insegnanti che, vestiti con abiti tradizionali, portano in mano gli attrezzi che servono ad identificare il loro lavoro, circondando ovviamente i personaggi tradizionali del presepe.

La sera del 24 dicembre è’ usanza lasciare, alla fine della cena, la tavola ancora apparecchiata nell’attesa che passi la Vergine Maria. La mattina seguente i bambini scartano i regali trovati nelle scarpe o negli zoccoli mentre gli adulti si scambieranno i loro doni durante la notte di Capodanno.
A seconda della regione, sulle tavole francesi si trovano specialità diverse. A Parigi sono abbondanti le ostriche, il paté di fois gras, le lumache, il salmone affumicato e altri prodotti principalmente di mare. Alcune famiglie però preferiscono la carne al pesce e prepararono per esempio il fressure du porc, il pollo o il prosciutto cotto al forno. In Borgogna solitamente si mangia il tacchino accompagnato da una purea di castagne e in Alsazia l’oca. Tutto il pasto viene accompagnato dallo champagne abbinato a formaggi, insalata o fragole. Come piatti unici i francesi preparano ottime torte salate, solitamente vegetariane, ripiene di verdure, riso e patate. Come dolce viene spesso preparato il Christmas pudding che ha origini culinarie non francesi, bensì anglosassoni. In Provenza, invece, sono serviti ben tredici tipologie differenti di dessert tra cui: la Galette des Rois, la Bûche de Noël, il Kougelhopf, i Bredele, le meringhe, i bignè e molte altre delizie.

STATI UNITI

I festeggiamenti per Natale, negli Stati Uniti, incominciano dopo l’ultimo giovedì del mese di Novembre, giornata in cui cade la festa del Ringraziamento e il giorno successivo il Black Friday.
Gli Stati Uniti sono terra di immigrati, perciò convivono diverse tradizioni natalizie simili per esempio a quelle italiane, olandesi, britanniche, polacche, francesi e messicane.
Una delle tradizioni sono le decorazioni dell’albero di Natale, gli interni e gli esterni della casa: infatti come nei film, esse ricoprono ogni centimetro e angolo delle proprie abitazioni. L’albero più importante rimane quello al Rockfeller Center a New York.
La sera prima di Natale vige l’usanza di accendere un ceppo, questo fin dalla guerra civile e, finché il ceppo non terminava di bruciare, si concedeva agli schiavi una sosta dal lavoro.
Babbo Natale, negli Stati Uniti, fu portato dagli olandesi con il nome di Santa Claus. Furono proprio loro a rappresentare Babbo Natale come lo immaginiamo noi, ovvero con la slitta e le renne, la lunga barba bianca, e il vestito rosso. Secondo i bambini americani, Babbo Natale vive insieme a sua moglie in una casa di legno, in Lapponia: saranno loro a decidere di portare regali ai bambini buoni, mentre ai monelli solo bastoncini di legno.
In un Paese esteso e multietnico non sono le uniche tradizioni: la vicinanza con il Messico porta la tradizione delle luminarias e delle farolitas, che consiste nel riempire di sabbia le lanterne di carta marrone.
Sul Mississippi, a New Orleans, si usa accendere dei falò per tutta la durata delle festività.

Che cosa troviamo per il pranzo di Natale? Anche i cibi dipendono dalle tradizioni di altri Paesi. Un tipico piatto è il tacchino ripieno, sostituto a volte dal manzo o dall’oca, accompagnati da una salsa di mirtilli e farciti con castagne, come contorno purè o fagioli. Per concludere, i dolci più diffusi sono il Christmas Pudding e il Mince Pies, mentre si beve Eggnog, una bevanda con latte, uova, liquore, noce moscata e spezie.

AUSTRALIA
Dagli Stati Uniti voliamo in Australia: qui le stagioni sono al contrario, rispetto alle nostre, di conseguenza il Natale è nella stagione estiva, quindi Babbo Natale si presenterà in surf!
Anche in Australia, il Natale è una tradizione che si conobbe attraverso gli immigrati, irlandesi e britannici: la slitta, però, viene trainata da sei canguri bianchi con a capo l’akuba (cioè un capello australiano) ed entra dalle finestre, non dal camino.
Il Natale in Australia venne celebrato per la prima volta nel 1788, fu introdotto dai coloni inglesi e un secolo dopo si incominciò ad addobbare gli abeti.
La “Carols by Candlelight” consiste nel cantare e ascoltare canzoni natalizie riuniti in un parco alla sera, anche con band famose.
Le famiglie provenienti dall’Irlanda hanno un’ulteriore tradizione: l’ultimo pargolo della famiglia ha il compito di accendere una candela posizionandola vicino alla finestra, in onore della Sacra Famiglia.
Il giorno di Natale, gli australiani lo passano in spiaggia facendo barbecue, il bagno, nelle proprie case giocando a cricket, o nei parchi della città svolgendo attività all’aperto. Nel menù, meno abbondante di quello dell'emisfero boreale, con tacchino e Christmas Pudding, si può nascondere una moneta o un anello, per la fortuna di chi lo trova.

Vi auguriamo quindi di trascorrere un felice Natale, nonostante quest’anno si festeggi in un modo “molto particolare”, in zona rossa.
Ricordiamoci sempre che le tradizioni di ogni Paese non si perderanno mai, neanche in situazioni difficili, poiché sono parte di storia e ricordi allegri che dureranno per sempre.

Greta Piterà (IIAL) e Zoe Romano (IID)