GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

25 Novembre: per dire no alla violenza sulle donne.

Nella mia classe - la IID - insieme alla nostra professoressa di italiano, abbiamo riflettuto su questa giornata e ci piacerebbe condividere alcune riflessioni.

Le statistiche ci informano che in Italia, ogni tre giorni, una donna viene uccisa. La sottomissione della donna all'uomo, nel bacino del Mediterraneo, ha radici nell’antichità, come ci raccontano i miti con le loro storie di violenza, per esempio quello di Europa, rapita da Zeus che la vuole “possedere”. A distanza di duemila anni, molti stereotipi persistono; ora però, anche tramite i Social, sempre più persone alzano la voce per fermare questo fenomeno e si uniscono in questa lotta.

Vengono i brividi, se consideriamo che un uomo che violenta possa ritenersi un essere umano. Nessun uomo ha il diritto di giudicare una donna come un oggetto da possedere, perché essa è un’anima pura da rispettare e amare. Chi violenta una donna si dovrebbe ricordare che al suo posto ci potrebbe essere sua madre, sua sorella o sua figlia. La VIOLENZA lascia il segno per sempre nella vita di chi la subisce.

Nella mia classe abbiamo citato alcuni stereotipi da abolire:

“Le ragazze con più forme sono - poco di buono -”.

“Un vestito corto o il fatto che una ragazza sia ubriaca non dà il diritto a un uomo di violentarla”.

“ Le ragazze magre sono più accettate o giudicate perfette e belle rispetto alle altre - imperfette -”.

“ Se si veste in quel modo… Di cosa si meraviglia?”

“ Se non sei considerate bella, le persone non si avvicinano nemmeno per fare amicizia”.

“Io penso che gli uomini non riflettano sul dolore che possono provocare a una donna per tutta la vita”.

“Le donne sono obbligate a farsi belle perché altrimenti sono sminuite e criticate”.

Anche la cittadina di Luino vuole lasciare una traccia di questa ricorrenza, per questo è stata inaugurata presso il Porto Vecchio, una panchina rossa con una targa con la frase di Franca Rame e una dedica alle donne che hanno subito una violenza.

TUTTI INSIEME POSSIAMO DIRE BASTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Zoe Romano e la classe IID