Intervista a Beatrice Sella, in data 27 ottobre 2020

Recentemente ho avuto la possibilità di intervistare Beatrice Sella, appena eletta come rappresentante d’istituto, ponendole alcune domande per cercare di conoscerla meglio.

Alice: Per quale motivo pensi di aver vinto?
Beatrice: Credo che la mia vittoria sia stata in parte determinata dal mio impegno e da quello degli altri rappresentanti dimostrato lo scorso anno. Inoltre i candidati presenti quest’anno erano in numero minore rispetto al precedente.

A. Descrivi la tua idea di rappresentate d’istituto ideale
B. Secondo me il rappresentante d’istituto è una persona in grado di fare delle scelte nell’interesse degli studenti, quindi di mettere in discussione le proprie idee: ecco perché ritengo che non possa lavorare in completa autonomia, ma debba confrontarsi costantemente con gli altri rappresentanti.

A. Da che cosa è nata l’idea di candidarti?
B. Per quanto riguarda la candidatura dello scorso anno, diciamo che la scelta è stata dettata più dall’impulso che da una concreta riflessione.
Quest’anno ero consapevole di ciò a cui andavo incontro e ho voluto ripropormi per continuare ad essere parte attiva di questa scuola nell’interesse degli studenti. Poi a dirla tutta mi sono resa conto di quanto l’anno scorso mi sia divertita: è un’esperienza che consiglio a tutti quelli che amano mettersi in gioco, ti permette di vedere il liceo da un’altra prospettiva. Inoltre io e gli altri rappresentanti siamo convinti di poter dare una mano in questa situazione di emergenza.

A. Quest’anno non potete promettere niente, ma quali sono i vostri obiettivi?
B
. In generale riuscire a comunicare il più possibile con gli studenti, così da non far loro subire la scuola ma farla diventare un luogo in cui vivere serenamente. Quest’anno ancora di più, poiché il nostro unico obiettivo è quello di riuscire ad accogliere ogni richiesta per garantire in questa situazione di emergenza il rispetto delle norme ma anche l’efficienza.
Nel concreto concentrarci maggiormente sull’orientamento dedicato alle quinte, proponendo diverse iniziative in alternativa alla visita all’università.

A. Pensi che riuscirete a far partecipare attivamente gli studenti alla vita scolastica?
B. Io sono molto positiva sotto questo punto di vista, dato che confido nello spirito d’iniziativa che abbiamo io e gli altri rappresentanti. Infatti, penso sia stato proprio questo aspetto a coinvolgere maggiormente gli studenti. Inoltre siamo sempre stati molto disponibili nell’instaurare un rapporto personale, e ritengo che questo aspetto sia il più importante perché in questo modo lo studente si sente preso in considerazione.

A. Se i membri della tua lista non si fossero candidati ti saresti candidata comunque?
B
. No, per il semplice fatto che l’anno scorso abbiamo lavorato bene insieme e ognuno di noi ci metteva del suo con i propri punti di forza. Capita che ci siano dei conflitti tra di noi, ma questo mi ha aiutata a crescere come persona, e senza di loro non sarebbe stato lo stesso, permettendomi di far emergere la mia parte migliore.

A. Cosa ne pensi della DAD?
B. Io sono apertamente contraria, penso sia “deleteria”. Per quanto riguarda la mia classe, sono pochi i professori che hanno una connessione sufficiente, le lezioni sono poco chiare rispetto a quelle svolte in presenza e la rete non è sempre dalla nostra parte; inoltre, a mio parere, è molto difficile mantenere la concentrazione a casa perché la scuola va praticamente “ad invadere” uno spazio personale. Penso che la DAD non potrà mai sostituire quella in presenza, ma essendo in una situazione di emergenza comprendo la difficoltà.

Alice Puricelli 3A