Ti scrivo una lettera d’amore

Come negli anni precedenti, durante l’anno scolastico 2019-2020 alcuni studenti e studentesse del Liceo Sereni di Luino, su proposta dei loro professori, hanno partecipato alla quinta edizione del concorso letterario indetto dall’associazione Premio Letterario La Rondine, gestita da un gruppo di volontari che a partire dal 2015 organizza una sfida tra gli allievi delle scuole di ogni ordine e grado sparse per tutta l’Italia, che sono invitati a scrivere un testo che ogni anno verte su una tematica diversa.

Nell’ultima edizione di questa gara si sono segnalate ben due ragazze del nostro liceo, Agustina Fiorella Arturi, allieva dell’ex classe 5A dell’indirizzo di Scienze Applicate della sede distaccata di Laveno maturatasi a giugno, e la diciassettenne Martina Soligo della 4ALF, liceo linguistico con indirizzo ESABAC, prima classificata al concorso per la sua fascia di età.

Il concorso è infatti rivolto a tre diversi gruppi di partecipanti, divisi in categorie basate sull’età: la fascia dei Rondinotti per i ragazzini dai 9 ai 12 anni, le Rondinelle per i preadolescenti dai 12 ai 14 anni, le Rondini, ovvero i ragazzi delle scuole superiori, dai quattordicenni che hanno appena lasciato le scuole medie ai diciannovenni prossimi alla maturità e all’ingresso nel mondo universitario. I partecipanti sono valutati da una giuria tecnica, composta da docenti di Lingua e Letteratura Italiane e da una commissione artistica, che per ogni categoria premiano i primi tre classificati in base al contenuto del loro testo e coloro che l’hanno abbellito il miglior disegno o la migliore decorazione a complemento di questo.

Alla cerimonia di premiazione sono stati invitati anche i finalisti di ciascuna categoria, accompagnati dalle loro famiglie e dai docenti.
La peculiarità di questa competizione consiste nel fatto che oggi, nell’epoca dei social e della scrittura digitale, gli sfidanti devono stendere a mano il testo che intendono presentare, venendo valutati da una grafologa che appartiene alla giuria tecnica e che seleziona, tra i testi che le vengono sottoposti, quelli dall’ortografia migliore, piú chiara e scorrevole. Ma questa non è l’unica particolarità del concorso: i ragazzi, per redigere i loro elaborati, mettono nero su bianco sentimenti, emozioni e idee che altrimenti riuscirebbero difficilmente a comunicare o anche solo ad accettare come propri e affrontare, tenendoli molto spesso per sé. La scrittura diventa cosí per i ragazzi un modo per cimentarsi nelle proprie capacità creative e per mettersi in gioco, esponendo opinioni ed esprimendo la gioia e l’entusiasmo per qualcosa di bello che hanno o che è successo loro oppure per dare sfogo a stati d’animo negativi, come l’ansia o anche la sofferenza (ad esempio per un amore non corrisposto o per la perdita di una persona cara) e il senso di solitudine che a volte si possono avvertire, anche da giovanissimi.

La sfida dello scorso anno scolastico prevedeva la stesura di una lettera d’amore, che non doveva necessariamente raccontare una vicenda romantica ed essere indirizzata alla persona di cui il partecipante è (o è stato) innamorato, ma anche a qualcuno che chi scriveva considera speciale e significativo per il suo percorso di crescita (un genitore, un nonno, un amico, un insegnante), ad un’attività o ad un oggetto che apprezza particolarmente oppure al suo luogo del cuore.

A titolo di esempio, ricordo lo scritto di una ragazzina della scuola media che ha indirizzato la sua lettera al padre scomparso e l’elaborato, altrettanto bello e commovente, di un’altra concorrente sua coetanea che, dovendo lasciare Roma, il luogo in cui ha sempre vissuto, per seguire la sua famiglia, dice addio alla Città Eterna con una bellissima dichiarazione d’amore.

La premiazione per il concorso, che per questa edizione si è tenuta in forma ristretta a causa del Covid-19, si è svolta nel pomeriggio di domenica 13 settembre presso la Sala Polivalente posta sopra ai locali del supermercato Bennet di Ponte Tresa, con il patrocinio del Comune, e, tra la lettura delle lettere finaliste e premiate e degli stacchi musicali, è durata poco piú di due ore.

La cerimonia è iniziata sulle note dell’inno dell’associazione, seguito dal discorso della sua fondatrice e ideatrice, la professoressa Aleksandra Damnjanovic, che ha spiegato ai nuovi partecipanti come sia nato questo progetto, ricordando lo scetticismo iniziale dei dirigenti delle scuole cui lo aveva proposto per la prima volta e lo stupore di tutti, dai volontari dell’associazione a molti docenti, nel constatare l’adesione e l’entusiasmo, superiori alle loro aspettative, da parte dei ragazzi; non solo: l’organizzatrice dell’evento si è anche detta assai soddisfatta dell’impegno dei suoi collaboratori, che hanno portato avanti l’iniziativa anche nel difficile periodo del lockdown, e del sostegno dei ragazzi, che hanno aspettato mesi prima di poter assistere alla premiazione, che secondo il programma originario avrebbe dovuto svolgersi questa primavera.

La docente ha poi concluso annunciando che il prossimo anno non sarà indetta alcuna edizione del concorso, perché l’associazione ha deciso di prendersi una pausa di riflessione, in cui pensare a nuovi progetti.

A questo momento è seguita la presentazione degli altri membri della giuria tecnica, che hanno tenuto tutti un brevissimo discorso di illustrazione della loro attività specifica e condiviso con il pubblico l’entusiasmo che li ha sostenuti in tale iniziativa pluriennale.

Subito dopo si è svolta la premiazione dei finalisti e vincitori delle diverse categorie, a partire dai piú piccoli. Lo schema della premiazione è stato sempre lo stesso per tutti e tre i gruppi: convocazione dei finalisti e consegna dei premi che si sono guadagnati (tra cui l’antologia che raccoglie i loro testi), lettura dei passaggi piú spiritosi o commoventi delle lettere dei tre vincitori, di cui non veniva mai svelata in anticipo l’identità, e, infine, la proclamazione dei primi classificati. Per finire, sono stati consegnati i premi artistici ai Rondinotti, alle Rondinelle e alle Rondini.

Prima dei saluti finali, sono stati chiamati sul palco della premiazione e ringraziati i docenti delle scuole di ogni ordine e grado che hanno aderito al progetto con i loro alunni, tra cui la professoressa Monica Clerici, docente della prima classificata Martina, e chi scrive. Alcuni dei docenti convocati hanno fatto i complimenti ai ragazzi, compresi i non finalisti, che hanno scritto e inviato le loro lettere d’amore, per la loro vena creativa e, soprattutto, per la loro volontà di mettersi in gioco, condividendo con altre persone (anche gli sconosciuti che li hanno letti o li leggeranno) i loro sentimenti e li loro desideri piú intimi; inoltre, tutti i presenti sul palco si sono rivelati accomunati dalla speranza che in futuro ci saranno per le scuole altre belle iniziative simili a questa.

Concludo citando la frase pronunciata dalla signora Damnjanovic: “La Rondine si prende ora una pausa di riflessione”, ma per i giovani e giovanissimi arriveranno presto altre occasioni per raccontarsi agli altri, cercando e trovando delle vie sempre piú autentiche di confronto interpersonale: il primo passo, questo, per ogni vera storia, verso se stessi, verso le persone care che già fanno parte della loro vita e verso chi incrocerà i loro cammini in futuro. 

Prof.ssa Martina Crugnola