Prigionieri della rete

Venerdì 17 gennaio lo splendido Salone Estense del Palazzo comunale di Varese ha ospitato una interessante Tavola Rotonda sul contrasto culturale al cyberbullismo. Di fronte ad un numerosissimo pubblico, la Prof.ssa Paola Biavaschi, giurista presso l'Università dell'Insubria, ha moderato gli interventi di molti esperti, accolti dall'Assessora ai servizi educativi del Comune di Varese, Rossella Di Maggio.

Il primo contributo è stato quello di Elena Ferrara, relatrice della legge n. 71/2017 contro il cyberbullismo, che ha spiegato il motivo per cui ha fortemente voluto che la persecuzione di ragazzi attraverso la rete potesse essere punita: è stata infatti l'insegnante di musica di Carolina Picchio, la quattordicenne che nel 2013 si è suicidata perché alcuni ragazzi, dopo averla drogata, avevano diffuso in rete immagini in cui mimavano, con il suo corpo inerte, atti sessuali. Carolina, prima di uccidersi, ha scritto una lettera in cui spiegava il motivo della sua decisione e indicava i nomi dei suoi aguzzini, tutti condannati. Una volta diventata senatrice, Elena Ferrara ha lottato finché è riuscita a far approvare questa importantissima legge. E proprio perché lei è un'insegnante di musica, la conferenza si è conclusa sulle note musicali dell'Orchestra "I Piccoli Musici Estensi", che hanno deliziato il pubblico con musiche di Pirotti, Gardel e Piazzolla.

 Molteplici sono stati gli interventi degli esperti: in particolare ricordiamo quello della Prof.ssa Luana Nosetti, pediatra presso l'Università dell'Insubria, che ha puntato l'attenzione sui problemi legati al sonno, causati dall'abuso di cellulari, tablet e computer; e quello del prof. Mauro Alovisio, giurista dell'associazione CSIG (Centro Studi Informatici Giuridici) che ha sottolineato la responsabilità penale degli standers, coloro che assistono ad atti di bullismo e cyberbullismo senza intervenire, ma anche degli insegnanti e dei dirigenti che non si attivano nel momento in cui gli episodi di prevaricazione avvengono in orario scolastico o in chat legate alla scuola.

Prima dell'esibizione musicale, la Prof.ssa Biavaschi ha concluso i lavori sottolineando l'importanza della prevenzione: in poche parole, ragazzi, se vi sentite vittime di episodi di cyber o non cyberbullismo, parlate: questa è l'arma più forte che avete, perché la legge è dalla vostra parte.

La Redazione