CITTADINANZA ATTIVA: COME L’OKAPI

La sera del 29 marzo al teatro Franciscum di Laveno Mombello si è tenuto uno spettacolo teatrale sul tema dell’immigrazione e dell’accoglienza. Alle 20.45 è iniziato lo spettacolo “Orizzonti in valigia”, in cui è stata narrata la storia di due bambini migranti, entrambi diretti verso l’Italia e degli educatori che li hanno accolti in una centro per minori. La drammatizzazione del loro viaggio in condizioni estreme (in una valigia e appesi al telaio del camion) ci ha colpito e reso consapevoli della nostra casuale fortuna.
Al termine dello spettacolo sono intervenuti i ragazzi che frequentano l’indirizzo economico-sociale di seconda e terza del liceo V. Sereni di Laveno, che hanno presentato i risultati delle ricerche svolte in merito al tema dell’inclusione. Il progetto è stato svolto in collaborazione con il CAST.

L’ipotesi della ricerca affermava che i giovani si mostrano più aperti all’inclusione dei migranti; i risultati del questionario, diffuso tramite social e delle interviste, al sindaco di Laveno, a un’educatrice del centro Agrisol e a un immigrato, con nostra sorpresa, non confermano l’ipotesi. Alcune domande dimostrano che, per alcuni aspetti, i giovani sono più inclusivi, ma la maggior parte delle risposte ne dà una visione opposta. Ciò dimostra quindi che non dipende dall’età ma dai singoli soggetti.
Alle 22.15 alcuni ragazzi, ospitati dal centro locale di intercultura, hanno proiettato un video fatto da loro. In questo video alcuni di loro leggevano le risposte ad un loro questionario in cui venivano elencati alcuni stereotipi sulla loro cultura. Hanno smentito tali pregiudizi in merito ai loro paesi di provenienza, sottolineando come si trattasse di meri luoghi comuni.

Questo progetto, nato dal desiderio di scoprire l'opinione delle persone nel lavenese in merito ai migranti, ha dimostrato che la popolazione è disinformata riguardo a questo argomento e spesso si hanno pregiudizi sbagliati. Molto c’è da fare anche con i nostri coetanei, ricordando ciò che ci ha detto Yaya durante l’intervista: “Non ci sono i migranti, ci sono le singole persone con storie diverse”.

Laganà Laetitia, Mattana Federica (3Les)