OPEN-DAY 2018: QUANTE STRADE POSSONO ESSERCI PER ARRIVARE AD UNA META?

Nel pomeriggio del primo dicembre, dalle ore 14.30 alle ore 17.30 si è svolto l’open-day per l’accoglienza delle future classi prime.
L’open-day era strutturato da un’assemblea iniziale, in cui alunni e genitori erano accolti nell’aula magna  Luigi Alfré, dove la Dirigente e il vice preside spiegavano nei particolari le caratteristiche di ogni indirizzo scolastico presente all’interno della struttura (Liceo scientifico, Liceo delle Scienze Applicate, Liceo delle Scienze umane e Liceo linguistico).
Successivamente alunni e genitori venivano divisi in gruppi in base alla futura scelta di indirizzo del ragazzo/a, e venivano loro mostrati inizialmente la struttura e poi i diversi laboratori.
Tra i vari laboratori, vi erano quello dell'Alternanza scuola lavoro, coordinato dalla Prof.ssa Sonnessa, quello dell’inclusione e quello del giornalino, coordinati dalla Prof.ssa Crestani e dal Prof. Malaspina. Noi abbiamo partecipato al laboratorio sull’Inclusione, che nasce dall’esigenza di eliminare l’isolamento e l’emarginazione di persone con disturbi specifici dell'apprendimento, disabilità, e stranieri. Abbiamo voluto partecipare al laboratorio in quanto ragazzi con DSA, per poter dare testimonianza dell’inclusione all’interno della nostra scuola e parlare della nostra esperienza personale, nei limiti che ritenevamo opportuni.

MA QUANTE STRADE POSSONO ESSERCI PER ARRIVARE AD UNA META?
 LARA: frequento il quarto anno delle Scienze umane. Il mio cammino pero’ con la dislessia è iniziato molto tempo prima. Ero molto piccola, frequentavo la seconda elementare quando i miei insegnanti hanno iniziato a sospettare qualcosa, che con i test si è poi confermato. E spiegatelo voi a dei bambini di seconda elementare che ero "diversa"! I primi periodi sono stati difficili da affrontare, ma con il passare del tempo ho iniziato ad accettare me stessa, la mia dislessia, e le occhiatacce dei bambini che non capivano. Quando poi sono arrivata al liceo, avevo già un metodo di studio, che avevo consolidato negli anni precedenti. Con l’aiuto dei miei professori sono riuscita ad affinare il mio metodo in base alle mie esigenze e alle mie capacità ed ad utilizzare i mezzi compensativi adatti. Mi hanno sempre sostenuta, incoraggiandomi a dare sempre il meglio e a non farmi mai mettere i piedi in testa. Tant’è che oggi ho raggiunto un' autonomia tale da non aver più bisogno né di schemi né di interrogazioni programmate. Ho impiegato molto più tempo rispetto agli altri perché ho preso una strada non facile, ma ce l’ho fatta! Ho raggiunto la mia meta.

RACHELE: sono al quarto anno del liceo delle Scienze umane; la mia esperienza è stata molto particolare, perché è proprio qui che tutto ha avuto inizio. Prima di arrivare al liceo non avevo la minima idea di che cosa fosse la dislessia e che io potessi esserlo. Mi era sempre stato detto che ero una ragazza svogliata, con la testa tra le nuvole, anche se in realtà non è mai stato cosi. Arrivata al liceo, mi sono sentita inferiore rispetto ai miei compagni: nonostante il mio grande impegno e il continuo studio, non riuscivo mai a tenere il loro ritmo. Arrivata ad un certo punto, ero infatti convintissima di  abbandonare tutto, poiché forse quella non era la mia strada. Il sostegno da parte della mia famiglia e dei miei professori mi ha spinta ad andare avanti e terminare l’anno. Ho poi fatto i test, che sono risultati positivi. E' stata per me una grande svolta, con la quale sono riuscita a riscattarmi. Essendo per me una situazione nuova, ho trovato grande appoggio e aiuto da parte dei professori, i quali mi hanno indirizzata al meglio verso questa nuova strada. Ho successivamente iniziato a utilizzare tutti i mezzi compensativi a me più utili (come mappe, schemi, calcolatrice, interrogazioni programmate e tempo aggiuntivo per le prove scritte). Con il passare del tempo, ho sviluppato un mio metodo di studio, basandomi molto sulla memoria visiva: infatti anche nei miei schemi e nei riassunti che utilizzo per studiare metto molti colori o a volte anche piccoli disegni.

L’importante è quindi credere sempre in se stessi e nelle proprie capacità, non lasciarsi mai abbattere! Se ce l’abbiamo fatta noi, ce la possono fare tutti.

Pignattai Lara & Micciulla Rachele (classe 4^D)