La nuova maturità

Qualche giorno fa è uscita una comunicazione del MIUR sulla nuova maturità.
Sono arrabbiato, non so cos’altro aggiungere, mi sento preso in giro dal nostro ministro. Non mi sembra giusto che per anni ho dovuto lavorare per prepararmi a un certo tipo di esame e poi, dal nulla, mi ritrovo ad ottobre dell’ultimo anno con una maturità tutta nuova da preparare. 
A leggerla con gli occhi di uno studente di terza o di quarta, non è male: ci sono solo due scritti e vengono dati più crediti. Io però la vedo con gli occhi di una persona che si è preparata tantissimo su tutto ciò che è stato tolto. Negli ultimi anni abbiamo fatto quasi sempre verifiche sul modello della terza prova, e non c’è più; per le prove di italiano ho sempre scelto il saggio breve perché è l’unica tipologia in cui si potevano vedere le capacità di scrittura e di ragionamento, e non c’è più. Ho  dedicato più di duecento ore all’alternanza, e non è più un requisito obbligatorio. 
Poi ben venga l’aumento dei crediti a quaranta, valorizza il percorso del triennio. Ma se poi tutto il resto deve essere distrutto per un decreto emanato senza progettualità, mi sento in pieno diritto di essere arrabbiato.

Uno studente di quinta