Finalmente delle linee guida: le nuove indicazioni per l'esame di Stato.

Dopo mesi di incertezze riguardanti l'esame di maturità 2018/2019, il Ministero dell'Istruzione ha fornito delle indicazioni sulla struttura della prova.

Certo, i cambiamenti non sono pochi.

Niente terza prova, mentre la prima presenterà due tracce di analisi testuale e un testo argomentativo accompagnato da un unico documento di riferimento (per citare le modifiche più importanti).

L'alternanza? A quanto pare non sarà necessaria per essere ammessi all'esame, così come la partecipazione alle prove INVALSI. Ma questo lo sapevamo già: per l'entrata in vigore del decreto si dovrà aspettare fino al 1° settembre 2019 (Decreto Milleproroghe del 20 settembre).

Sapere che la prova che ci aspettavamo è adesso completamente diversa è sicuramente frustrante per molti, specialmente se si aggiunge il fatto che le linee guida non sono state ancora stabilite interamente.

La tesina rimane un'incognita, così come le indicazioni sulla seconda prova.

Una cosa però è certa: qualunque forma assumerà l'esame di maturità, la nostra preparazione, che prescinde dal tipo di test, sarà il fattore decisivo, come il supporto dei nostro insegnanti. Abbiamo tutti gli strumenti necessari per affrontare qualsiasi prova.

Inoltre, non è detto che queste nuove disposizioni non possano giocare in nostro favore: i crediti accumulati durante il triennio avranno più valore (da 25 a 40), il che costituirà un vantaggio nella valutazione finale.

Il Ministro Bussetti si è espresso a proposito del decreto con affermazioni volte a rassicurare i diretti interessati, quali docenti e studenti: ”Quando un Esame cambia, bisogna stare al fianco della scuola e di chi quella prova deve superarla per fornire tutti i chiarimenti che servono”.

Speriamo con un buon grado di ottimismo che il Ministero non intenda “stare al fianco della scuola” come è stato nei mesi scorsi.

Non è il caso di abbattersi davanti alle nuove indicazioni: le decisioni sono state prese, ed è meglio avere informazioni certe piuttosto che non avere la possibilità di adattarsi; tuttavia, ciò non significa che non si debba tentare di farsi sentire da chi ha in mano le redini della nostra istruzione, e che troppo spesso sembra considerare principalmente fattori in continuo cambiamento che con la scuola hanno poco a che fare.

Il Ministro ha infatti accompagnato la sua dichiarazione con un invito:

<<Ai ragazzi dico: se avete domande fatevi avanti, anche sui social, risponderemo ai vostri dubbi >>. Forse è il caso di soddisfare la richiesta.

Per maggiori informazioni, il sito del MIUR contiene tutte le indicazioni rese pubbliche finora.

La dichiarazione del Ministro è disponibile sul suo profilo Facebook, dove sarà possibile far valere la propria opinione.

Giulia Cuomo 5A