
Ciò è forse quanto di più sbagliato si possa affermare su tale religione: la diversa interpretazione del suo testo sacro, il Corano, contribuisce infatti alla creazione di numerose correnti di pensiero, e pertanto di altrettante varianti della religione stessa.

Questo concetto è ben rappresentato da gruppi quali
l' ISIS, conosciuti per i loro attentati e per il loro approccio radicale alla religione. L'interpretazione da loro fornita del termine Jihad, infatti, è ben diversa da quella probabilmente intesa in origine. Mentre oggi conosciamo questa parola con il significato di “guerra santa”, questa stava a significare inizialmente “sforzo, sopportazione”: una differenza notevole.

Questi gruppi fondamentalisti si servono prevalentemente di Internet per reclutare nuovi combattenti. Questi ultimi, al contrario di come molti pensano, non si arruolano tanto per motivi economici, politici o personali, quanto più a causa di fattori psicologici, costituiti ad esempio da depressione o altri disturbi, ma non solo: gioca anche un ruolo importante l'inadeguatezza, la voglia di lasciare un Paese che non rappresenta loro, la loro religione.
Come si può sconfiggere il fondamentalismo islamico?
Il metodo consigliato dai relatori è semplice: è necessario soltanto un dialogo interreligioso, che abbatta tutti i preconcetti ed i luoghi comuni che riguardano non solo l'Islam, ma tutte le religioni, in modo da creare dei forti legami di rispetto e fratellanza fra tutte le comunità religiose.
Giulia Cuomo (2AS)