France theatre: Ciranò

Con l’inizio di un nuovo anno scolastico, è arrivato anche il momento annuale – per gli studenti del Liceo Linguistico – di assistere al nuovo spettacolo organizzato dal France Théâtre.

È ormai da diversi anni che la compagnia teatrale porta in giro per il Bel Paese delle recite in lingua, al fine di aiutare l’apprendimento del francese da parte degli studenti italiani. Il nostro liceo non è esente da questo annuale appuntamento e anche il sette novembre, puntualissimi, gli studenti dalla seconda alla quinta erano fuori dal Teatro Nuovo di Varese per assistere allo spettacolo.
Quest’anno, la compagnia ha portato in scena 6rano 3.0. Se il titolo vi è familiare, non preoccupatevi: il France Téâtre ha infatti reso onore all’opera francese Cyrano de Bergerac, pur con delle grosse differenze, dettate dal tempo dell’ambientazione. Lo spettacolo a cui hanno assistito gli studenti del liceo è stato un “remake contemporaneo”: la trama, infatti, presentava la stessa base di Cyrano de Bergerac, con personaggi ricalcati su quelli dell’opera originale, che si muovevano però su uno sfondo attuale. I protagonisti principali, difatti, erano cinque – tre ragazzi e due ragazze – studenti di un liceo – che si chiamava, tra l’altro, Lycée Cyrano.
Pur con pochi personaggi e attori, la compagnia ha portato anche questa volta in scena uno spettacolo divertente e allegro, in cui a farla da padrone era – come anche negli anni passati – la musica, usata come legame tra il pubblico e gli attori. Una delle caratteristiche del France Théâtre è proprio l’interattività: i protagonisti scendono spesso dal palco per cercare di coinvolgere maggiormente il pubblico, utilizzando anche canzoni attuali per quanto riguarda il panorama musicale francese.
Tra musica e balli, quindi, è stata raccontata la storia di questo “Cyrano de Bergerac contemporaneo”: a prendere il posto del protagonista dell’opera originale è stato Savinien, un giovane nato in Francia, ma con origini africane, a causa delle quali si è sempre sentito escluso dal resto degli studenti. Nonostante questo, però, il giovane ha un “grande spirito” – come lui stesso lo definisce nello spettacolo: è un mago con le parole e, soprattutto, è un ballerino provetto. Tuttavia, le sue doti artistiche non bastano per fargli coronare uno dei suoi sogni, quello d’amore, che ha un nome: Morgane, la sua migliore amica fin dall’infanzia, francese D.O.C. che però non lo giudica per le sue origini e lo considera anzi come un fratello acquisito – con grande rammarico di Savinien, che vorrebbe qualcosa di più. Morgane, purtroppo, ha occhi solo per Tristane, il nuovo arrivato, che ricambia il suo interesse, ma ha il problema inverso a Savinien: pur essendo molto aitante, il giovane non ci sa proprio fare con le parole (e con le donne)! Per il bene della sua amica, il protagonista deciderà di “sacrificarsi”: scriverà lui dei messaggi d’amore per Morgane, firmandosi però come Tristane.

Parallelamente al triangolo amoroso principale, corrono anche le vicende di Armand e Jennifer, gli altri due personaggi, coppia storica del gruppo; entrambi animati da grandi ideali, saranno lo spunto per riflessioni più ampie al di là della storia d’amore principale. Jennifer è difatti una grande sostenitrice dei diritti dei migranti e, durante lo spettacolo, ne darà prova, aprendo così il tutto anche verso una direzione più attuale. E sarà proprio durante una manifestazione in favore dei migranti che le cose potrebbero cambiare per sempre…
Lo spettacolo si è come sempre concluso con il saluto da parte degli attori; tradizione vuole che ci si scatti una foto di gruppo con il pubblico alle loro spalle. Quest’anno è stato invece girato un video in cui abbiamo gridato tutti il nome della nostra città, alzando le braccia, accompagnati anche dagli attori.
Anche quest’anno lo spettacolo non ha deluso le nostre aspettative: è stato meno interattivo degli anni passati, ma alla fine tutti eravamo soddisfatti, specialmente dopo aver capito tutte – o gran parte – le battute degli attori!
Un ringraziamento speciale va agli insegnanti che ci hanno accompagnato durante la mattinata, ai quali è stato anche dedicato un applauso a inizio spettacolo.
E ora, ci si rivede l’anno prossimo, con un'altra recita, tutti concordi che imparare il francese così è ancora più divertente.


Paola Perdoncin 5AL