Il Latino è ancora attuale? Un seminario a Caravate di Formazione Scuola Lavoro


La classe 3B del Liceo Sereni di Luino, insieme alla 3A, la giornata del 10 ottobre 2025, ha avuto l’occasione di recarsi presso i Padri Passionisti a Caravate per seguire un seminario di latino. Ci è stato proposto dalle nostre docenti di Latino e Italiano, proff.sse Barbara Colli e Federica Cappilli, e varrà come quindici ore di Formazione Scuola Lavoro.

Riuniti tutti in aula magna, la giornata ha avuto inizio con un intervento del prof. Mauro Agosto, il quale ha approfondito alcune opere di Catone come il “De Agri Cultura”, altre di Varrone come il “Rerum Rusticarum Libri”. Ha poi concluso il suo discorso illustrandoci il “De Architectura” di Vitruvio. All’inizio è stato difficile seguire la lezione: pur conoscendo la lingua, non eravamo mai stati abituati a ricevere spiegazioni interamente in latino. Ascoltando con attenzione, però, abbiamo preso confidenza e colto i concetti.

Subito dopo siamo stati divisi in tre gruppi e a rotazione ognuno ha seguito una “lectio” differente. Nel corso della prima lezione del nostro gruppo ci è stata illustrata una breve parte di un testo di Nevio che trattava del contrasto tra natura e artificio: infatti parlava di un re che ordinava alle sue guardie di recarsi in un luogo dove gli alberi crescevano solo per natura, non essendo stati piantati o coltivati. Abbiamo discusso con il professore sul tema e quando è giunto il momento di chiedere all’intelligenza artificiale cosa ne pensasse a riguardo, abbiamo notato che tende a fornire risposte generiche, basandosi su ciò che ritiene che ci aspettiamo da lei. Infatti solo ponendo domande progressivamente più precise, incalzanti e mirate, si ottengono risposte utili e approfondite. Nel nostro caso, ChatGPT ha espresso un “contrasto politico” che nel testo non era esplicitamente presente, perché ha collegato il tema di cui principalmente si occupava l’autore, senza però analizzare fino in fondo le parole del brano. Questo confronto è servito a farci capire l'importanza del pensiero umano e del mettere in discussione con una lettura critica.

Giunta al termine la prima lezione, ci è stato concesso un momento di pausa per mangiare e per rilassarci tra gli alberi del bellissimo parco che circondava il santuario. Alcuni hanno scelto di condividere il pranzo con i frati, altri hanno preferito consumare il pasto portato da casa.

Più tardi, nel pomeriggio, ci siamo recati in un’altra aula per seguire la seconda lezione. Ci sono state narrate, in latino, due favole di Fedro. Il nostro obiettivo era quello di tradurre il racconto e cercare di rispondere alle domande. È stato molto utile perché abbiamo potuto testare le nostre capacità di comprensione e imparare nuovi termini. La lezione si è conclusa con la richiesta di compilare un breve questionario composto da cinque domande, volto a raccogliere le nostre opinioni su come definiremmo questa lingua con una sola parola, come immagineremmo un mondo latino, sulla sua utilità, sui possibili ostacoli che gli insegnanti affronterebbero se lo introducessero anche parlato e, infine, su come si potrebbe favorire la diffusione orale attraverso il digitale.
 
Siamo poi tornati in aula magna per la terza lezione riguardante la coltivazione degli asparagi che si ricollega al “De Agri Cultura” di Catone. Abbiamo letto un testo e, successivamente, svolto un quiz per verificare ciò che avevamo appreso. La lezione è terminata con un video estremamente istruttivo di un coltivatore che ne mostrava la semina e la raccolta.

La giornata si è conclusa con un breve racconto delle “Catilinarie”, ovvero dello scontro tra Catilina e Cicerone, nato perché il primo voleva rovesciare il governo romano con una congiura, mentre il secondo, come console, cercava di difendere lo stato. Sono state poi illustrate le diciassette “deformatio” con cui Cicerone ha aggredito Catilina.

È stata un’esperienza che si è rivelata non solo istruttiva, ma anche molto coinvolgente. Abbiamo imparato tanto, ma soprattutto ci siamo divertiti a scoprire come il latino possa ancora essere una lingua attuale, capace di farci ragionare e un aiuto per guardarci dentro.

Christian Manchia, Camilla Mentasti (3B)