Noi studenti delle classi 3Les, 3BLav e 3ALav abbiamo partecipato ai campionati mondiali di canottaggio presso la sede dei canottieri di Varese alla Schiranna nelle veci di volontari.
Il progetto si è svolto dal 5 al 16 giugno ed è stato suddiviso in due parti: nel corso della prima parte abbiamo aiutato nella preparazione del parco e delle strutture per gli eventi che si sono svolti successivamente. Questa fase è stata un po' confusionaria inizialmente per la presenza di molti volontari. Durante la seconda fase abbiamo svolto in gruppi diverse mansioni riguardanti un determinato ambito.
La gran parte di noi è stata assegnata all’area ristoro riservata agli atleti nella quale abbiamo avuto la possibilità di interagire direttamente con gli atleti dei 39 paesi partecipanti e i loro team. Questo ci ha permesso di esercitare le lingue straniere per comunicare con loro. Il nostro turno iniziava solitamente verso la metà della mattinata e terminava verso le ore 14:00; nella prima metà della mattinata invece venivamo assegnati temporaneamente a diverse postazioni poiché il ristorante era chiuso.
Pur essendo stata abbastanza faticosa, questa esperienza è stata, allo stesso tempo, gratificante: infatti ci ha permesso di vedere il progetto per cui abbiamo lavorato realizzarsi grazie alla nostra collaborazione. Inoltre abbiamo assistito al dietro le quinte di una manifestazione sportiva così importante e questo ha cambiato la nostra prospettiva perché molto spesso in eventi simili si tende a ignorare tutte le persone e l’impegno che ci sono dietro, senza i quali questi eventi non sarebbero realizzabili.
Questo progetto ci ha anche aiutati a lavorare insieme tra noi e con gli altri volontari: ad esempio all'interno dell’area ristoro eravamo suddivisi proprio come una catena di montaggio. Inizialmente è stato un po' difficile ma successivamente siamo riusciti a trovare un equilibrio e questo ci ha permesso di essere il più efficaci possibili.
Per concludere siamo molto grati per il progetto a noi presentato e pur essendo stato impegnativo in determinate situazioni pensiamo di avere svolto un buon lavoro.
La gran parte di noi è stata assegnata all’area ristoro riservata agli atleti nella quale abbiamo avuto la possibilità di interagire direttamente con gli atleti dei 39 paesi partecipanti e i loro team. Questo ci ha permesso di esercitare le lingue straniere per comunicare con loro. Il nostro turno iniziava solitamente verso la metà della mattinata e terminava verso le ore 14:00; nella prima metà della mattinata invece venivamo assegnati temporaneamente a diverse postazioni poiché il ristorante era chiuso.
Pur essendo stata abbastanza faticosa, questa esperienza è stata, allo stesso tempo, gratificante: infatti ci ha permesso di vedere il progetto per cui abbiamo lavorato realizzarsi grazie alla nostra collaborazione. Inoltre abbiamo assistito al dietro le quinte di una manifestazione sportiva così importante e questo ha cambiato la nostra prospettiva perché molto spesso in eventi simili si tende a ignorare tutte le persone e l’impegno che ci sono dietro, senza i quali questi eventi non sarebbero realizzabili.
Questo progetto ci ha anche aiutati a lavorare insieme tra noi e con gli altri volontari: ad esempio all'interno dell’area ristoro eravamo suddivisi proprio come una catena di montaggio. Inizialmente è stato un po' difficile ma successivamente siamo riusciti a trovare un equilibrio e questo ci ha permesso di essere il più efficaci possibili.
Per concludere siamo molto grati per il progetto a noi presentato e pur essendo stato impegnativo in determinate situazioni pensiamo di avere svolto un buon lavoro.
Beatrice Birtolo, Emma Calanca, Manuel D'Angelo, Aya Hamdaoui, Martina Prisciandara, Porrini Anna (3LES)