Sibilla Aleramo

 In Italia, fra le prime donne che hanno intrapreso la lotta del femminismo, vi è Sibilla Aleramo. Nel 1906 pubblicò il suo romanzo autobiografico Una donna, in cui racconta le vicende che l’hanno portata al divorzio. La vita di Sibilla Aleramo spiega come il femminismo sia un’esigenza per riconquistare la propria dignità di persona.

Nasce ad Alessandria il 14 agosto del 1876 e, ancora bambina, si trasferisce con la famiglia a Milano, dove compie la sua formazione. La malattia della mamma porta poi Rina a farsi carico della gestione della casa e a lavorare molto presto.

Un altro increscioso episodio accade nel 1891, quando Rina subisce violenza da un impiegato della fabbrica. Viene costretta dalla famiglia a un matrimonio dal quale nascerà il figlio Walter.

La scrittura diventa quindi l’unica via fuga. I suoi primi di articoli vengono pubblicati nella «Gazzetta letteraria», ne «L’Indipendente», nella rivista femminista «Vita moderna» e nel periodico d’ispirazione socialista «Vita internazionale». A questo periodo risale la corrispondenza con Giorgina Craufurd Saffi, coinvolta nelle battaglie per l’emancipazione femminile, la lotta contro la prostituzione e il diritto al voto delle donne che Rina Faccio condivide pienamente.

I difficili rapporti familiari e la convinzione di poter intraprendere finalmente la professione di scrittrice, fanno maturare in lei la decisione di trasferirsi, abbandonando così per sempre il marito e l’amatissimo figlio.

Si trasferisce a Roma, dove avviene l’incontro decisivo col direttore della Nuova antologia: Giovanni Cena che, romanziere e poeta, sceglie per lei lo pseudonimo di Sibilla Aleramo, rifacendosi alla «terra d’Aleramo» evocata da Carducci in Piemonte. 

Il romanzo “Una Donna”, di spiccato impianto autobiografico, segna una svolta nel dibattito italiano sulla questione femminile e resta la prova più alta e significativa di un’esistenza vissuta, e raccontata, nel rifiuto del ruolo tradizionale della donna. 

Con questo libro l’autrice si libera pubblicamente delle sue vesti di moglie e di madre, come nessuna aveva mai fatto prima.

Sibilla è una donna che crede fermamente nella libertà, lotta sempre fino in fondo per quello in cui crede e ha avuto la forza e il coraggio di vivere una vita diversa da quella della madre; è una donna per molti versi “moderna”, decisa e con molto coraggio e carattere. Grazie alla scrittura, Sibilla Aleramo riesce a vivere indipendentemente ma riacquistando la sua dignità di persona, perde quella di madre. Secondo Sibilla l’aspetto emotivo o sessuale della donna sono impedimenti all’ingranaggio della civiltà, e per questo devono essere estirpati. 

Alice Sabaini, 5BL