Elena Ceaușescu

Elena Ceaușescu nata a Petrești il 7 gennaio del 1916 e morta a Târgoviște il 25 dicembre del 1989, è stata una politica rumena. Fu vice Primo ministro della Romania e moglie del dittatore comunista Nicolae Ceaușescu. 

Ritratto di Elena Ceaușescu

Durante il regime del marito, Elena Ceaușescu divenne una delle principali figure politiche rumene. 

Nonostante la mancanza di istruzione, continuò a desiderare ardentemente, negli anni del regime, diversi riconoscimenti accademici, tra cui si ricordano una laurea in chimica e l’elezione a presidente del più importante istituto di ricerca chimica della Romania. Pubblicò inoltre a suo nome sulle riviste specializzate i risultati delle ricerche di alcuni famosi scienziati rumeni, da lei costretti a cedergliele. Si adoperò per ottenere riconoscimenti accademici anche all’estero: durante il periodo in cui il marito fu a capo della Romania ricevette lauree honoris causae da quasi tutti i paesi che visitò, in particolare nel campo della chimica dei polimeri.


Donna molto ambiziosa anche in campo politico, approfittò dell’elezione, avvenuta nel dicembre 1967, di suo marito a presidente del Consiglio di Stato (carica che lo rendeva di fatto capo dello Stato), per farsi strada tra i ranghi del Partito comunista: nel 1968 come membro del Comitato municipale di Bucarest, nel 1972 membro del Comitato centrale e nel 1973 membro del Comitato esecutivo.

Sotto la sua influenza nel 1966 Nicolae Ceaușescu emanò una serie di leggi contro il divorzio e l’aborto. Le conseguenze di tali leggi, che proibivano l’uso dei contraccettivi, obbligavano ogni donna sposata sotto i quarant’anni ad avere un minimo di quattro figli e aumentavano le tasse a carico delle coppie senza prole e di quelle che avevano meno di quattro figli, si rivelarono disastrose: molte famiglie non potevano permettersi di mantenere un numero così elevato di figli, che perciò affidavano agli orfanotrofi gestiti dallo Stato, mentre le donne erano sfruttate per far nascere figli.


Ionela Calu, 5BL