Strani personaggi che parlano d'amore in ogni singolo verso, e tu lo percepisci, seppur continuando a non capirci nulla, perché chi l'ha detto che la poesia dev'essere per forza capita?
È arte, e questa, come la bellezza deve saper emozionare, smuovere, incantare, stupire ed essere (con)presa, non capita.
Ma è soprattutto "Infinito", proprio come quei versi che cominciano così "sempre caro mi fu quest'ermo colle...".
E come da Leopardi si possano abbordare le tematiche più disparate ancora non mi è ben chiaro, so solo che è tutto più bello, quando è il cuore a far parlare, e una noiosa conferenza si trasforma in un libero flusso di coscienza. Sarò di parte, lo ammetto, ma solo con persone così mi sento libera, compresa, speranzosa e con qualche torcia in più sul mio cammino.
Forse perché, nel mio piccolo, aspiro anch'io a fare della parola la mia vita.
E se a qualcuno dovesse essere sfuggito qualcosa sappiate che tutto ciò non l'ho solo immaginato, ma vissuto la fredda serata dell'11 ottobre a Germignaga, insieme ai miei compagni, accompagnati dalla professoressa Clerici.Un incontro illuminante, diverso, che allarga i confini e ci risveglia dalla monotonia, e per cui non ci resta che ringraziare Davide Rondoni, artista della parola.
Martina Soligo (4^ALF)