IN-BOOK: educare con la lettura dei simboli

Nella mattinata dell’8 marzo 2016 la classe 3^U ha assistito ad un incontro con Chiara e Daniela, due dottoresse dell’associazione U.O.N.P.I.A. (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), che agiscono in particolare presso il Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa. Il loro lavoro consiste nella costruzione e nella lettura di libri simbolici, contenenti però anche scritte alfabetiche ed immagini, per bambini dagli 0 ai 18 anni affetti da disabilità e non, ma anche stranieri. Questi libri vengono chiamati IN-BOOK (IN simboli, INteressanti, INtuitivi, INiziali, INattesi e per INcuriosire).

Perché proprio l’utilizzo del libro?
Il libro aiuta nelle situazioni di difficoltà (come traumi, paure, separazioni, ospedalizzazione oppure un semplice cambio di routine); esso permette al bambino di riconoscere le proprie emozioni, immedesimandosi nei personaggi; stimola quindi lo sviluppo emotivo, ma anche la comprensione e la produzione linguistica grazie alla lettura ad alta voce, che deve essere effettuata indicando i simboli corrispondenti alle parole, dal basso, per non coprire le frasi che si stanno leggendo (MODELING).

Le dottoresse hanno poi spiegato che la lettura deve avvenire in un determinato modo: adulto e bambino devono sedersi in una posizione composta e comoda; la scelta del libro è di quest’ultimo, tanto che egli potrebbe chiedere di leggere e rileggere lo stesso; infine questa lettura non deve essere forzata.
Ai bambini non sono richiesti prerequisiti particolari e sono seguiti da specialiste; serve però la partecipazione di genitori e insegnanti che devono impegnarsi a seguire un percorso formativo della durata di sei mesi.
Dopo questa introduzione teorica, svoltasi in classe, noi alunne ci siamo spostate nell’aula di informatica per mettere in pratica la spiegazione. Infatti, nei prossimi tre mesi saremo impegnate nella realizzazione degli in-book, che verranno poi utilizzati dalle dottoresse e, molto probabilmente, anche da noi il prossimo anno.
Raccogliendo i pareri della classe, l’impressione generale è ottima! L’incontro è stato molto
interessante, soprattutto pensando al nostro indirizzo di studi. Questo approccio educativo non
era conosciuto da nessuna di noi e ciò forse ha contribuito a catturare la nostra attenzione.

Marta Rossinelli e Ilaria Passera (3U)